La Peste Suina Africana (PSA) rappresenta oggi una delle principali minacce per le popolazioni di suini, sia domestici che selvatici. Questa malattia, che non è trasmissibile all’uomo ma è specie-specifica, colpisce esclusivamente i suini e richiede un approccio di prevenzione e controllo estremamente coordinato e multidisciplinare.
La Regione Veneto, riconoscendo la gravità della situazione, ha deciso di intervenire con misure preventive mirate, promuovendo la collaborazione tra diversi Enti. Tra questi, le Aziende Sanitarie, gli Assessorati Regionali alla Sanità e all’Agricoltura, le Polizie Provinciali e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, ognuno dei quali contribuisce con le proprie competenze alla riduzione del rischio di introduzione e diffusione della malattia sul territorio.
In questo contesto, è stato recentemente siglato un accordo operativo tra l’Azienda ULSS 9 Scaligera e la Provincia di Verona per il recupero delle carcasse di cinghiali, un’attività fondamentale per la sorveglianza, il controllo e la prevenzione della PSA. Questo accordo è stato formalizzato alla presenza di diverse autorità locali e sanitarie, tra cui il Direttore Generale dell’ULSS 9 Scaligera, Dott.ssa Patrizia Benini, e il Presidente della Provincia di Verona, Flavio Pasini.
Il protocollo prevede che, in caso di rinvenimento di carcasse di cinghiale sospette di essere infette dalla PSA, la segnalazione venga prontamente condivisa tra il Servizio Veterinario e la Polizia Provinciale. Segue un sopralluogo congiunto per procedere alla rimozione sicura delle carcasse, alla bonifica del terreno circostante e al successivo smaltimento, garantendo così la prevenzione di contaminazioni secondarie e la sicurezza degli operatori coinvolti.
Il Direttore del Dipartimento di Prevenzione, Dott. Fabrizio Cestaro, ha sottolineato l’importanza di questo accordo in un’ottica di prevenzione globale: «Solo la collaborazione tra Enti, cittadini e stakeholder può ridurre l’impatto della malattia sulla popolazione suina, sia selvatica che domestica». Ha inoltre ricordato l’importanza delle segnalazioni da parte della cittadinanza, che possono contribuire a ridurre il tempo necessario per identificare e contenere la diffusione della malattia.
Il Presidente della Provincia di Verona, Flavio Pasini, ha aggiunto che Verona, essendo la provincia veneta di ingresso per e dalla Lombardia, regione già colpita da diversi casi di PSA, è in una posizione particolarmente vulnerabile. «Questo protocollo permetterà ai nostri agenti di agire con maggiore rapidità in collaborazione con il Servizio Veterinario dell’ULSS 9, contenendo così i potenziali pericoli di diffusione della malattia. Da aprile, la Polizia Provinciale ha già iniziato a utilizzare con successo mezzi e strumenti specifici per la cattura e il trasporto dei cinghiali, acquisiti grazie al contributo fondamentale della Regione Veneto».