Quella di abbattere il cavalcavia di viale Piave per creare un grande boulevard che congiunga Verona sud e il centro è una vecchia idea che nacque ancora ai tempi di Italia 90, durante la 1ª Repubblica, ma che oggi, alla luce delle mutate condizioni urbanistiche della zona, ritorna attuale. Era stata presa in considerazione dalla passata amministrazione Sboarina, ma era poi stata messa nel cassetto. Ieri i gruppi che fanno capo a Tosi in Consiglio comunale l’hanno riproposta ed oggi Alberto Padovani, Presidente della 4ª Circoscrizione, prende posizione sulla stessa linea, ritenendo che sia un’importante occasione per ripensare la mobilità e la vivibilità del nostro territorio. 

Cavalcavia di viale Piave. Una barriera che va abbattuta

«Mentre fino a qualche anno fa- osserva- poteva trovare un senso investire ulteriormente su questa infrastruttura, oggi, un intervento di questo tipo, rappresenterebbe una soluzione temporanea e non lungimirante. Al contrario, eliminare questa infrastruttura potrebbe offrire una visione completamente diversa del collegamento tra la Fiera e il centro di Verona, trasformando Viale Piave in un unico boulevard di scorrimento che non solo faciliterebbe il transito, ma migliorerebbe anche l’integrazione urbana e l’estetica dell’area».

Il cavalcavia oggi è situato nel territorio della 5ª Circoscrizione, ma per il presidente della la sua demolizione avrebbe un impatto positivo anche per la sua Circoscrizione perché eliminerebbe «quella che oggi rappresenta una vera e propria barriera fisica tra le due aree aprirebbe nuove opportunità di connessione e sinergia.

Per questo motivo Alberto Padovani ritiene «che sia essenziale avviare una riflessione condivisa tra le circoscrizioni coinvolte, per valutare nel dettaglio le implicazioni di questo intervento e lavorare insieme a una soluzione che possa valorizzare appieno il potenziale di questo importante asse viario. Solo attraverso un confronto aperto e costruttivo potremo identificare la strada migliore per il futuro del nostro territorio e dei suoi cittadini«.