Già la sosta è un problema. Se poi, alla nota carenza di stalli, c’è anche chi lascia la macchina ferma in strada per settimane e anche mesi, è logico che parcheggiare diventa sempre più difficile. 

‘Ma io ho il permesso’ può rispondere il proprietario dell’auto impolverata, adornata di volantini e biglietti vari di pubblicità che marciscono all’acqua e al sole, appoggiata su un letto di sporcizia che inevitabilmente si forma sotto le ruote per l’impossibilità di pulire da parte degli addetti dell’Amia. Sì, il permesso di sostare. Non di occupazione del suolo pubblico.

E qui nasce il problema. Quando finisce la sosta e inizia l’occupazione di suolo pubblico?

Il codice non stabilisce la durata della sosta

Il Codice della strada definisce la sosta come “la sospensione della marcia del veicolo protratta nel tempo, con possibilità di allontanamento dal veicolo da parte del conducente”.

Ma non stabilisce per quanto tempo.

Quindi in teoria é ammessa a tempo illimitato, a meno che la vettura non venga considerata in stato di abbandono secondo il Decreto Ministeriale 460 del 1999.

Auto ferme in strada da mesi. Sosta o occupazione di suolo pubblico?

Ma è evidente che c’è un vuoto legislativo che il capogruppo di FdI al Consiglio comunale di Verona, Massimo Mariotti ed i consiglieri Maria Fiore Amami e Leonardo Ferrari ritengono debba essere colmato.

Perciò hanno preparato un interrogazione per sapere se l’Amministrazione comunale, sensibile ai problemi della mobilità e del traffico, non ritenga di fare una delibera finalizzata a determinare la durata della sosta dei veicoli su tutto il territorio comunale, oltre il quale viene dichiarata l’occupazione del suolo pubblico.

sosta o occupazione suolo pubblico?

In questo modo, sostengono Mariotti, Adami e Ferrari, si otterrebbero due risultati con un solo provvedimento: quello di liberare degli stalli di sosta e nel contempo di permettere la pulizia delle strade da parte dell’Amia laddove è impedita dalla presenza di veicoli che stazionano indefinitamente.

Al tempo stesso i consiglieri di FdI hanno esposto il problema in una lettera inviata ai parlamentari veronesi del loro partito affinché si attivino alla Camera e al Senato per colmare il vuoto legislativo esistente sulla durata della sosta.