(di Elisabetta Gallina) Promette di essere ricordata come l’edizione del rinnovamento, la numero 56 della Fiera del Riso di Isola della Scala che prenderà il via venerdì 20 settembre e proseguirà fino a domenica 13 ottobre. Le novità riguardano innanzitutto la cucina con un menù di ben 50 piatti diversi a base di riso, oltre l’intramontabile Risotto all’isolana. Novità strutturali, con padiglioni tematici al posto del tradizionale grande salone centrale si troveranno e tre palchi per le varie rassegne in programma.

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Tra le situazioni inedite, anche il fatto che quella di Isola sarà la prima fiera in Italia ad essere stata certificata dall’Associazione italiana Celiachia perché proporrà anche pietanze senza glutine. Ha inoltre ottenuto anche la certificazione green perché utilizza solo energia proveniente da fonti rinnovabili. La fiera è stata presentata durante la conferenza stampa nella villa isolana Vo’ Pindemonte messa a disposizione dalla famiglia Veronesi. Con l’occasione l’amministratore unico dell’Ente Fiera, Roberto Venturi, ha messo in evidenza come l’obiettivo sia quello di garantire più festa, più gusto e più cultura.

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Da sinistra: Luigi Mirandola, sindaco Isola della Scala; Flavio Massimo Pasini, presidente della Provincia di Verona; Roberto Venturi, Amministratore di Ente Fiera di Isola della Scala; Filippo Rigo, consigliere regionale; Daniele Pagliarini, direttore di Ente Fiera di Isola della Scala


La nostra intervista a Roberto Venturi, Amministratore di Ente Fiera di Isola della Scala.

Fiera del Riso 2024 si pone come “nuova”, cosa dobbiamo aspettarci?
La Fiera del Riso è nuova perché dopo 55 anni di manifestazione è giunta l’ora di offrire un’esperienza diversa al nostro pubblico, che troverà in Fiera non più l’unica grande tensostruttura, ma nuovi padiglioni climatizzati, stand certificati AIC (Associazione Italiana Celiachia) e ancora musica con live band tutte le sere nella show time arena all’aperto e nei padiglioni, un grande Luna Park nell’area fieristica, tante attività d’intrattenimento per i più piccoli e per le famiglie. Dunque, un’esperienza coinvolgente sotto tutti i punti di vista.

Cosa muove la Fiera in termini di quantità e di indotto per il territorio?
La Fiera del Riso muove fino a 24 tonnellate di riso, genera centinaia di posti di lavoro per almeno due mesi, il che rappresenta una boccata d’ossigeno per studenti, pensionati e famiglie in difficoltà, e consente alle associazioni di volontariato del territorio, che gestiscono i bar durante la manifestazione, di autofinanziare le proprie attività senza pesare, se non in minima parte, sulle finanze del Comune;  muove inoltre circa 400 aziende sempre del territorio, costituendo così un volano per l’economia.

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Cosa si può innovare e cosa non può mai mancare alla Fiera del Riso?
Dopo tanti anni si è reso necessario uno sforzo innovativo, anche in termini di investimenti, per stare al passo con i tempi e seguire l’evoluzione delle tendenze dei visitatori-consumatori che non si accontentano più del semplice piatto di risotto. Abbiamo perciò sensibilmente ampliato l’offerta gastronomia (non solo risotti, ma primi e secondi piatti a base di riso) con prezzi differenziati  da 5, 6, 7 e 8 euro, e quindi per tutti i portafogli, abbiamo inoltre migliorato l’accesso all’area fieristica automatizzando gli ingressi ai parcheggi e cambiato l’aspetto dei padiglioni che stupirà i visitatori.

Ovviamente nella nostra fiera non potrà mai mancare l’oro bianco, il riso nano vialone veronese IGP cucinato secondo la classica ricetta del risotto all’isolana preparato daimastri risottarie non mancheranno neppure i risotti della tradizione locale cucinati dalle contrade isolane.

La tradizione, quindi, che si fonde con l’innovazione, elementi che Fiera del Riso, sulla scorta di un’esperienza che dura da più di mezzo secolo, sapientemente coniuga proponendo quest’anno, accanto alla buona cucina, l’intrattenimento musicale che accompagnerà i nostri visitatori tutte le sere, oltre ad attività per le famiglie nel weekend, ma anche appuntamenti alla scoperta del territorio e delle risaie.

Da quest’anno, inoltre, nell’area Taste of Earth del Palariso dal venerdì sera alla domenica a pranzo funzionerà, per tutti i week end della fiera, il ristorante a la carte gestito dagli chef e dagli studenti dell’istituto alberghiero di Isola della Scala con un menù completo servito al tavolo. Infine, sempre nel ristorante Taste of Earth, accanto ai tradizionali concorsi della Spiga d’Oro, del Chicco d’Oro e del Palio delle Contrade, avremo appuntamenti con chef importanti come Giorgione, che ha conquistato il grande pubblico della TV, e serate A cena con l’autore, incontri conviviali con autori e scrittori del calibro di Paolo Malaguti, Antonio Schiena, Angelo Peretti, Simone Tempia.

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Spesso il mondo isolano viene accostato a paragoni nazionali e internazionali. Cosa si sta facendo in tal senso?
Torno all’anima internazionale Taste of Earth, una finestra sul mondo, che accoglie per il terzo anno consecutivo espositori stranieri che portano in esposizione l’artigianalità e l’enogastronomia di paesi lontani, ha dato sicuramente una spinta importante, rendendo la Fiera del Riso oggetto di maggior interesse e curiosità.

Anche l’adesione di Ente Fiera ad AEFI (Associazione Esposizioni e Fiere Italiane) ha dato nuova linfa all’Ente e l’ha introdotta nel consesso delle più grandi fiere italiane con tutti i benefici conseguenti. A tale proposito sono orgoglioso si annunciare che sabato 21 settembre, giorno successivo all’inaugurazione della fiera, Isola della Scala ospiterà una riunione della Commissione di Aefi “Fiere in rete”, con la presenza di alcuni dei rappresentanti della maggiori fiere italiane, per discutere di collaborazione fra enti fieristici.

Aggiungo infine che dall’anno scorso si è avviato fra le città di Isola della Scala, Foligno, Senigallia e San Vito Lo Capo, un percorso denominato “città gourmet” volto alla creazione di sinergie al fine del potenziamento del flusso del turismo enogastronomico in questi Comuni.

Infine, non meno importante, mi sia permesso portar a conoscenza del pubblico che nel 2023 la Regione Veneto con proprio provvedimento ha riconosciuto la Fiera del Riso “manifestazione di rilevanza nazionale”.

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Sappiamo in linea di massima su 100 visitatori quanti sono veronesi, quanti da altre province e quanti turisti?
Circa il 50% è veronese, il 40% viene da città del triveneto e da altre province e infine un 10% sono stranieri. Numeri in continua crescita quelli dei turisti che arrivano nella nostra cittadina incuriositi e attratti dall’idea di assaggiare l’eccellenza del riso italiano, coltivato a km0.

Avvocato Venturi, ci racconta il suo personale ricordo legato al mondo del riso?
Sicuramente mio padre che ogni domenica indossa il grembiule di mia madre sopra giacca, camicia e cravatta e si mette ai fornelli per cucinare il risotto all’isolana che non mancava mai nei giorni di festa nella mia famiglia come in tutte o quasi tutte le famiglie isolane. Un ricordo struggente, che ancora oggi talvolta mi riga gli occhi, anche se all’epoca non capivo perché fosse lui e non la mamma a farlo. Forse è proprio così che è nata la tradizione dei mastri risottari, anche se nell’ultimo corso per mastri risottari organizzato da Ente Fiera in collaborazione con Il Consorzio del Nano Vialone  Veronese Igp e l’Istituto Alberghiero Enaip di Isola della Scala, ho salutato con piacere l’ingresso di alcune donne, anche in giovane età.

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