Dodici padiglioni, 1.485 aziende espositrici di cui il 68% estere provenienti da 55 nazioni, buyer attesi da più di 130 paesi e una superficie espositiva di 74mila metri quadrati. Sono i numeri di Marmomac 2024, il salone di riferimento per l’intera filiera della pietra naturale, dalla cava al prodotto lavorato, dalle tecnologie ai macchinari e utensili, in programma dal 24 al 27 settembre a Veronafiere.
 La 58ma edizione della manifestazione è stata presentata oggi a Milano con gli interventi di Federico Bricolo, presidente di Veronafiere; Adolfo Rebughini, direttore generale di Veronafiere; Flavio Marabelli, presidente onorario di Confindustria Marmomacchine; Francesca Zivelonghi, event manager Marmomac; Emanuele di Faustino, responsabile industria retail e servizi di Nomisma e Antonio Lucarelli, ICE-Milano, dirigente ufficio Americhe. All’evento è stata illustrata la ricerca Nomisma per Marmomac “Status e posizionamento del settore lapideo italiano”, che rappresenta una piattaforma di promozione per l’industria lapidea made in Italy sui mercati internazionali, a partire dagli Stati Uniti.
Con un export italiano nel 2023 di 639 milioni di euro verso gli USA, il mercato americano rappresenta infatti il principale obiettivo della speciale campagna di incoming realizzata da Veronafiere in collaborazione con Confindustria Marmomacchine, ICE Agenzia e ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale.
 
Secondo le elaborazioni di Nomisma su base regionale, gli Stati Uniti, con una domanda complessiva annua di oltre 3,4 miliardi di euro (dati 2023), si confermano il principale importatore mondiale di prodotti lapidei e il mercato di riferimento per il comparto italiano. L’industria nazionale della pietra naturale, seconda tra i Paesi esportatori globali e unico fornitore nella top 3 in tutte le categorie della filiera (pietre naturali grezze e lavorate, macchinari e tecnologie, beni strumentali), ha registrato negli USA una crescita del 56% nell’ultimo decennio. Ha superato Brasile e Cina nella classifica dei fornitori internazionali, conquistando una quota di mercato del 18% nel 2023.
 
«Con Marmomac, Veronafiere mette in campo l’intero sistema-marmo Made in Italy – ha commentato Federico Bricolo, presidente di Veronafiere –. Grazie al progetto di incoming in collaborazione con Confindustria Marmomacchine, ICE Agenzia e Ministero degli Affari Esteri, quest’anno ospiteremo nuovi top buyer selezionati tra importatori di materiali e tecnologie, contractor, architetti e designer provenienti da 44 nazioni. Si tratta di profili di alto livello che si sommano agli oltre 30mila operatori professionali esteri attesi a Verona. L’internazionalità della manifestazione si riflette anche nella varietà delle delegazioni commerciali, con presenze significative da USA, India, Canada, Cina, Algeria, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita».
 
Secondo lo studio Nomisma, negli Stati Uniti la domanda di prodotti lapidei made in Italy è cresciuta in 37 Stati federali su 50 nell’ultimo decennio e si stima che il numero di strutture alberghiere negli USA passerà dalle 59.600 unità del 2023 a circa 62.000 nel 2026 (dati Lodging Econometrics), con importanti ricadute sulla domanda di pietre naturali. Nel primo semestre del 2024, sono state registrate 250 nuove strutture, di cui oltre il 60% di fascia alta e medio-alta, e sono in cantiere oltre 6.000 progetti.
Nell’ottica di posizionamento internazionale di Marmomac, si è inserita anche la nuova missione di Veronafiere a Chicago. Grazie alla collaborazione con la Camera di Commercio Italo-Americana del Midwest, una delegazione di imprese italiane ha incontrato lo scorso maggio i più rinomati studi di architettura e interior design del Nord America.

Marmomac blocchi 3

«Nel complesso, con più di 3.200 Aziende e 34.000 addetti, un fatturato nel 2023 di 4,5 miliardi di euro, un valore delle esportazioni di 3,2 miliardi, una forte propensione all’export – pari al 71,2% della produzione – e soprattutto con un saldo commerciale annuo attivo di oltre 2,7 miliardi la filiera tecno-marmifera italiana si conferma, anche a livello di numeri, come uno tra i settori propulsivi e d’eccellenza del manifatturiero Made in Italy» dichiara Flavio Marabelli, presidente onorario di Confindustria Marmomacchine.

Marmomac, tutti i numeri dell’export

Nel periodo gennaio-giugno il valore del nostro export complessivo di marmi, travertini, graniti e pietre naturali ha infatti raggiunto i 1.067,3 mln di euro, +4,2% rispetto al 1° semestre 2023.

A trainare le nostre esportazioni di grezzi sono stati soprattutto gli ordini dalla Cina, confermatasi anche nel 1° semestre 2024 come la principale destinazione per i blocchi estratti in Italia con 105,9 mln di import (+15,4% su base annua) e una quota vicina al 50%, mentre sono in flessione le vendite verso l’India (-12,7%, 2° buyer con 21,5 mln). Per quanto riguarda invece i lavorati e semilavorati, la classifica dei mercati di riferimento è guidata sempre dagli Stati Uniti, i cui acquisti nel periodo gennaio-giugno di quest’anno sono stati pari a 251,9 mln (con un ottimo +10,7%), seguiti dalla Germania con 63,3 mln (in diminuzione del 14,7%) e dalla Francia con 62,5 mln (+11,4%). Al 4° posto tra i Paesi di destinazione per i manufatti lapidei italiani è salita l’Arabia Saudita (con 48,1 mln), che grazie a un incremento delle importazioni del 77,9% ha superato Svizzera (con 46,7 mln, -9,6%), Emirati Arabi Uniti (con 32,2 mln, -0,8%) e Regno Unito (con 31,7 mln, +10,2%).

«Mai come oggi dobbiamo mantenere una forte presenza nei mercati chiave per i nostri prodotti di punta – ha aggiunto Adolfo Rebughini, direttore generale di Veronafiere –. L’internazionalizzazione è uno dei pilastri del nostro piano di sviluppo ONE Veronafiere 2024-2026 e Marmomac è un brand di riferimento per l’intera filiera italiana: uno strumento fondamentale che può contare anche sulla sinergia con le altre nostre piattaforme fieristiche attive in Brasile. Tra queste, dal 2025, Marmomac Brazil si sposterà a San Paolo, snodo cruciale non solo per l’industria lapidea del Centro-Sud America, ma anche per aprire nuove opportunità di business in Nord America».