A soli 10 giorni dal 1°ottobre, quando entrerà in vigore la patente a crediti, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) non ha ancora approvato la circolare esplicativa. Passaggio fondamentale affinché le aziende interessate da questa novità legislativa possano collegarsi al portale e presentare la domanda.
832.500 imprese composte da edili, dipintori, piastrellisti, elettricisti, termoidraulici, ascensoristi, falegnami, serramentisti, fabbri, lattonieri, carpentieri, ecc. si sentono “abbandonate” a causa di una burocrazia ministeriale lenta e impacciata.
La patente a punti, simile a quella per auto, riguarda le imprese e gli artigiani senza dipendenti che operano nei cantieri edili, stradali, ferroviari, idraulici, marittimi e idroelettrici. Inizialmente vengono riconosciuti 30 punti che vengono decurtati nel caso di incidenti e/o violazioni delle norme di sicurezza. E’ rilasciata, in formato digitale, dall’INL in base al possesso dei seguenti requisiti: iscrizione alla Camera di Commercio; adempimento degli obblighi formativi; possesso del Documento unico di regolarità contributiva (Durc) in corso di validità; possesso del Documento di valutazione dei rischi (Dvr); possesso della certificazione di regolarità fiscale (Durf); avvenuta designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione.
La patente a crediti è stata introdotta per prevenire e contrastare il lavoro irregolare e aumentare la sicurezza nel comparto delle costruzioni. Obbiettivi condivisibili che si stanno scontrando con la spaventosa inefficienza della burocrazia ministeriale. Sono più di 4 mesi e mezzo che la normativa è stata approvata, ma a 10 giorni dall’entrata in vigore solo ieri il decreto attuativo del ministero del Lavoro, presentato alle parti sociali il 23 luglio scorso, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Patente a punti. Serve una proroga
Per questo grave ritardo, l’INL non ha ancora potuto redigere la circolare che dovrà spiegare che cosa bisogna fare per ottenere la patente. La piattaforma digitale dove le imprese dovranno presentare la domanda non è ancora disponibile e questo destabilizza l’intera categoria.
L’ennesimo caso di lentezza della burocrazia sta mettendo in grosse difficoltà le imprese del comparto casa, in particolare quelle di piccolissima dimensione. Tra le 832.500 attività interessate a richiedere la patente a crediti, oltre 320 mila sono costituite da artigiani, molti dei quali stranieri, che non hanno dipendenti. Perciò, non potendo contare sull’apporto di alcun collaboratore, dovranno ottemperare gli adempimenti richiesti dalla legge avvalendosi della consulenza di un tecnico, per la parte che riguarda ambiente e sicurezza, e di un commercialista, nel caso si debba dimostrare il possesso della certificazione di regolarità fiscale, quando prevista dalla legge.
Lo segnala la CGIA di Mestre sempre attenta a monitorare le disfunzioni del sistema e la situazione economica del paese che suggerisce, visto che mancano pochi giorni dalla scadenza del 1° ottobre, di prorogare l’entrata in vigore della patente a crediti. Ipotesi scartata dal Ministro del Lavoro.
Per fermare le morti, più che la patente a crediti, suggerisce ancor la Cgia, bisogna aumentare i controlli sostanziali. Con questo nuovo strumento, difficilmente si riuscirà a ridurre pesantemente il numero degli infortuni e delle morti bianche. Controlli sostanziali e non, come spesso accade, sugli aspetti formali privi di alcuna valenza preventiva.