Chicco e Claudia sono inseparabili. Nè potrebbe essere diversamente. Lui da solo non ce la farebbe. Non cammina e le sta perennemente in braccio. E’ affetto da una patologia piuttosto rara: l’atassia cerebellare. E’ nato così, con questa malattia cronica del cervelletto che gli impedisce i movimenti più semplici, come camminare, e gli provoca dei frequenti tremori.
Chicco è un cagnolino di 8 anni, un un pinscher toy, quindi di taglia molto piccola. E questa, se così si può dire vista la situazione, è una fortuna. Altrimenti sarebbe stato impossibile per Claudia accudirlo come sta facendo e ha fatto da quando nel 2018 se l’è fatto consegnare a Castagnaro dalla volontaria di un’associazione animalista.
Chicco liberato dal canile lager
Era uno di una quindicina cani liberati dai Carabinieri Forestali ad Isola della Scala con un blitz fatto in un allevamento dove venivano tenuti in condizioni vergognose, in mezzo alla sporcizia e denutriti. Tutti i cani liberati erano stati piazzati presso perso0ne che li avevano adottati, ma non Chicco, che per un anno e mezzo era stato ospitato da una volontaria. Così malandato non lo voleva nessuno. Anche perché erano tutti convinti che, malato com’era, non sarebbe durato molto.
Ma, come capita nelle favole, per il povero cagnolino è arrivata una fata che se l’è preso, se l’è portato a casa e se l’è curato a modo suo. Uniche medicine: l’amore e la costanza che, come dice il proverbio, dà sempre buoni frutti. Ed effettivamente i buoni frutti col tempo sono arrivati.
Innanzitutto Chicco non è morto, come prevedevano in tanti. E non era neanche cieco, come avevano detto alla signora. Cosa che comunque non l’aveva fatta rinunciare a portarselo via.
Anzi, ci vede benissimo. Tanto che guarda anche la televisione. D’altra parte, costretto sul divano tutto il giorno perché non riesce a camminare, è l’unica cosa che può fare per passare il tempo. Oltre che guardare la sua ‘padrona’ con i suoi occhi neri, tristi e vivaci al tempo stesso.
Claudia, sapeva benissimo che non sarebbe mai guarito. Ma s’è posta comunque un obiettivo: quello di insegnare a Chicco a fare i suoi bisognini come gli altri cani. Per dargli un po’ di normalità. E c’è riuscita. Con tanta pazienza e tanto amore.
Se vai ai giardini di piazza Vittorio Veneto, il centro in borgo Trento, può capitarti di vederla mentre passeggia con il suo cagnolino. Solo che lui non è al guinzaglio, ma in una specie di marsupio fatto apposta dal quale spunta la sua testolina che continua a guardare in tutte le direzioni con la stessa vivacità di qualsiasi altro suo simile.
Poi, di tanto in tanto, lo prende in braccio e lo posa delicatamente sull’erba di un’aiuola, sostenendolo all’occorrenza con una pettorina, in modo che possa annusare la terra e fare la pipì e la cacca, esattamente come gli altri amici a 4 zampe. Una cosa normale per tutti, ma una conquista per un cagnolino che avevano dato per spacciato.
Chicco, ovviamente, ha capito tutto. Vive in simbiosi con la sua ‘padrona’, senza mai staccarsene. Neanche per un minuto, da 6 anni. La sorte ha voluto che anche Claudia non stia molto bene. Cosa che aumenta ancora di più il valore di quello che fa. E’ affetta da una malattia cronica che le ha dato il diritto di lavorare da casa con il computer. E così possono stare tutto il giorno assieme. Un bella storia, quella di Claudia e Chicco, dalla quale c’è molto da imparare. Una silenziosa lezione di amore e di dedizione in mezzo a tante altre brutte storie di odio e di violenza.