Perché deviare sugli Scalzi il traffico di circonvallazione Oriani? Lo chiede Il capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio comunale di Verona, Massimo Mariotti all’assessore alla Mobilità, Tommaso Ferrari. Il consigliere domanda spiegazioni sul fatto che, terminati i lavori per il sottopasso di via Città di Nimes la viabilità della zona non è tornata ad essere quella precedente.
La stessa domanda se la fanno tanti veronesi che, superata Porta Nuova, provenendo da Verona Sud diretti alla zona Nord della città, per andare a S.Zeno o a S.Bernardino o in Borgo Trento e parte del centro, arrivati al semaforo all’incrocio fra circonvallazione Oriani e via città di Nimes, sono costretti a deviare in piazza Renato Simoni e quindi in via Scalzi dove si formano code ed intasamenti con relativo inquinamento. «Non sarebbe più logico – sostiene Mariotti- poter proseguire dritti fino a Porta Palio com’era sempre stato?»
Troppo traffico agli Scalzi
«Invece è stato abolito il senso unico nella circonvallazione Oriani che permetteva un notevole scorrimento da Porta Nuova a Porta Palio. Ma non è stato ripristinato il doppio senso esistente prima della chiusura per i lavori ed è stato istituito il senso unico nel tratto che va da Porta Palio a via Città di Nimes».
«Che senso ha – aggiunge Mariotti- deviare il traffico nella zona di Valverde che è già abbastanza congestionata?»
In effetti la nuova mobilità decisa dall’assessore Ferrari, invece di scaricare del traffico verso le vie di scorrimento delle circonvallazioni interna ed esterna, lo incanala verso il centro. L’effetto è di rallentarlo e di creare code al semaforo fra via Scalzi e corso Porta Palio, con un effetto domino su tutto il reticolo di strade che va da via Locatelli a via Giberti a via Valverde, complicando la già non semplice circolazione nella zona.