Prima semestrale per la BCC Veneta – gigante del credito cooperativo, prima a Nordest,  nata dalla fusione della BCC Verona-Vicenza con la consorella Patavina -: la raccolta diretta vola a 4,1 miliardi, più 1,85% sullo stesso periodo del 2023; l’indiretta cresce di oltre otto punti percentuali e si attesta a 2,8 miliardi. Gli investimenti nell’economia regionale superano oggi i 3,1 miliardi€ con un utile  netto di periodo che raggiunge i 41,4 milioni €.

I nuovi clienti sono stati più di 5mila e il numero dei soci ha superato quota 30mila. Una semestrale all’insegna della positività come sottolineano presidente e DG.

«Il percorso non è finito – spiega Flavio Piva -. Ma stiamo lavorando per creare il migliore equilibrio tra le varie eccellenze che avevamo in casa e le inevitabili problematiche che sorgono dopo le fusioni e che vanno risolte con capacità di visione e di intervento. Siamo molto soddisfatti dei primi risultati di questo progetto in cui abbiamo messo al centro le persone, i soci, le comunità, investendo sul modello policentrico di presenza territoriale in un Veneto, il nostro Veneto, ricco di iniziative di valore e di imprenditorialità diffusa.

Crescono a un ritmo interessante i nuovi clienti, sono oltre cinquemila solo negli ultimi mesi- conferma  il presidente -. E sottolineo che la nuova clientela è un termometro vivo di fiducia e di apprezzamento per la qualità del lavoro della nostra Banca, per la validità dei nostri prodotti e del servizio che offriamo a famiglie e imprese. In pochi mesi abbiamo superato anche la soglia dei 30 mila soci».

I dati della semestrale approvata dal Consiglio di amministrazione di BCC Veneta evidenziano alcune componenti in controtendenza rispetto al sistema bancario.

L. Pilati Dg BCC Veneta ass. 2024

«Crescono, ed è un fatto di rilievo in controtendenza rispetto al sistema bancario, gli impieghi alla clientela – esordisce il direttore generale, Leopoldo Pilati (nella foto qui sopra)-. In BCC Veneta il credito a chi ha progetti da sostenere non si è fermato. La nostra Banca non ha visto scendere la voce di bilancio sui finanziamenti, che sono invece aumentati di una percentuale che sfiora il 3% rispetto a inizio esercizio 2024. A conferma – continua Pilati – della capacità della banca di intercettare una richiesta di credito generalmente in vistosa flessione, sostenendo quindi lo sviluppo del tessuto economico locale e generando opportunità, investimenti e lavoro.

Al contempo stiamo presidiando con cura – nota il dg – l’attività di gestione del rischio di credito, oltre a quella di attuazione di specifiche iniziative di de-risking, al fine di contenere gli NPL in uno scenario di mercato con segnali di incertezza».

In particolare risulta in forte incremento il margine da interesse che si è attestato a 79,5 milioni di euro (+14,5% rispetto al primo semestre 2023); andamento in aumento anche per le commissioni nette che si sono attestate a 26,3 milioni di euro (+0,2%).

I livelli medi di coverage delle singole classi di crediti deteriorati risultano superiori alle medie di sistema e in particolare le sofferenze risultano coperte al 94,19%. Al 30 giugno 2024 le masse complessivamente amministrate per conto della clientela superano i 10 miliardi di euro. La raccolta diretta e indiretta (amministrata e risparmio gestito) ammonta a complessivi 6,942 miliardi di euro, costituita per il 60% da raccolta diretta e per il 40% da raccolta indiretta; all’interno di quest’ultima il 65% è costituito da raccolta gestita.

“La raccolta diretta a 4,138 miliardi di euro – prosegue il Direttore Pilati – aumenta dell’1,85% rispetto a inizio anno. Cresce anche la raccolta indiretta, che si attesta a 2,8 miliardi di euro, in crescita dell’8,61%, con particolare riferimento al comparto del gestito. Anche gli impieghi registrano un trend in aumento e superano i 3,100 miliardi di euro».

Dal punto di vista reddituale il risultato raggiunto dalla Banca nel primo semestre del 2024 è di rilievo, con un utile netto di 41,4 milioni di euro.

«In virtù degli utili che vengono accantonati a riserva sale anche il patrimonio della Banca, che rafforza la sua solidità e la sua capacità di servire il territorio – spiega Pilati -. Il patrimonio netto contabile risulta salito a 532,84 milioni di euro, era 492,5 milioni a fine 2023, mentre i fondi propri sono pari a 546,79 milioni di euro (507,9 milioni a fine 2023)».

Grazie a questo risultato i coefficienti patrimoniali si pongono in ulteriore crescita, al di sopra dei requisiti minimi normativi e superiori agli indicatori del sistema bancario italiano: la Banca a fine giugno registra un CET 1 pari al 23,59%, un Total Capital ratio pari al 24,75%, in aumento rispetto al precedente esercizio.  In calo i costi operativi, a 47,8 milioni di euro, in virtù del lavoro operato post fusione. Il cost/income risulta in netto miglioramento al 49,2%, come il ROE al 16,1%.bcc

BCC Veneta, Piva: ci aspettiamo ulteriori miglioramenti dal taglio dei tassi

«Ci aspettiamo – conclude Flavio Piva – che il taglio al costo del denaro operato dalla BCE nei giorni scorsi e il conseguente calo dei tassi, seguito dalla diminuzione di mezzo punto decisa dalla Federal Reserve Americana, costituiscano un’iniezione di fiducia e di vitalità per l’economia e rilancino la capacità di programmazione e di investimento delle nostre imprese. Certo gli scenari internazionali suggeriscono cautela nelle previsioni, in particolare per quanto riguarda la redditività dalla forbice finanziaria.

BCC Veneta apre lo sportello di Peschiera del Garda
BCC Veneta apre lo sportello di Peschiera del Garda

Per quanto ci riguarda stiamo lavorando per raggiungere i nostri obiettivi, confermando la nostra capacità come BCC Veneta di servire bene i nostri territori con presenza e relazione. Siamo in controtendenza anche qui – rilancia Piva. Dopo Peschiera (cui si riferisce la foto qui sopra) apriremo a fine novembre una nuova filiale a Rosà e saremo operativi con un nuovo ATM anche nel Comune di Lusiana Conco».