(di Christian Gaole) “La politica è fatta di priorità. Non si può dire che Verona sia senza risorse da oggi”. Così ha esordito l’ex Sindaco di Verona Federico Sboarina in merito alla mancanza di sicurezza a Verona. Da sala Delaini, Sboarina consigliere in quota FdI, critica l’Assessore alla sicurezza Stefania Zivelonghi nel merito delle sue affermazioni. “Diverso tempo fa – spiega Sboarina – l’Assessora aveva affermato che Verona non è assolutamente una città insicura, oggi, invece dice che il problema sicurezza è legato alla mancanza di risorse”. Il consigliere, insieme a Luca Mascanzoni, capogruppo di FdI in consiglio comunale, Raimondo Dilara, presidente della 5a circoscrizione insieme al consigliere della circoscrizione Biagio D’Incerto, denuncia questa mancanza di correttezza nei confronti della cittadinanza.

“Che la mancanza di risorse sia un fatto, è certo – prosegue Sboarina – e che la richiesta di attribuire a Verona lo status si Città Metropolitana, così da aumentare le risorse, è un fatto altrettanto certo, Tosi lo chiedeva nel 2012 e io l’ho chiesto al Presidente Mattarella durante il mio mandato. Oggi, visto che è un tema trasversale da destra a sinistra, battiamo su questo punto”. L’ex primo cittadino, però, puntualizza che la mancanza di risorse non è un dato di fatto, ma una scelta politica di allocare gli agenti in aree diverse della città, per questo critica l’Assessora alla sicurezza.

Anche se l’amministratore della sicurezza “si giustifica dicendo che è cambiato il numero di turisti in città – aggiunge Sboarina – i numeri durante la mia amministrazione erano gli stessi, se non addirittura maggiori. Oggi Verona è salita al 22esimo posto come città insicura, durante la mia amministrazione eravamo oltre il 50”.

L’ex Sindaco ricorda anche che giustificare un problema di sicurezza con il fatto che Verona sia una città internazionale non regge perché “i numeri parlano da sé e durante le amministrazioni precedenti ci sono stati altri eventi internazionali, dal Tocatì ai mercatini ecc”. Diversi genitori, preoccupati di questo problema – conclude Sboarina – mi hanno riferito che non se la sentono più di lasciare i loro bambini in Piazza Bra, alle 4 del pomeriggio, in pieno giorno”.

Come istituzione comunale – incalza il capogruppo Mascanzoni – le risorse le sposto dove posso capitalizzare i controlli. Oltre al disagio del filobus, c’è stata anche una distribuzione errata delle risorse. Per esempio: alla sera non c’è una pattuglia che vigili. Io esco spesso e non vedo volanti, ora anche andare al parco o sul lungadige vicino a  San Giorgio è rischioso”.

Dulcis in fundo, Raimondo Dilara, presidente della 5a, avvisa che “le istituzioni sono già state avvisate che nei parchi pubblici manca la sicurezza. A Parco San Giacomo e a Santa Teresa si assiste a situazioni disastrose, San Giacomo, come dicevo, dopo una certa ora è pericoloso. Nel documento che abbiamo inviato agli organi preposti alla tutela della sicurezza abbiamo spiegato la situazione di via Carli e via Volturno e Piazza Nikolaiewka. Oltre a questi htospot, l’Adigeo si aggiunge agli innumerevoli problemi di sicurezza della nostra città”.

Una partita, dunque, quella della sicurezza a Verona, già persa nella zona di Borgo Roma, e su cui l’opposizione è pronta incalzare a  più riprese l’amministrazione Tommasi. Mentre il riconoscimento dello status di città metropolitana, per Verona, è ancora lungi dall’essere vicino.