Migliaia di giocattoli d’epoca alla mostra-mercato a ingresso libero

Domenica 6 ottobre Verona diventa la capitale d’Italia del collezionismo di modellini e giocattoli d’epoca con la mostra-mercato organizzata alla Fiera a ingresso gratuito dalle 10 alle 15.

Per gli adulti sarà l’occasione per riappropriarsi di uno scampolo d’infanzia, per i ragazzi un’opportunità per imparare a giocare senza telefonini e computer. In questa singolare rassegna a trionfare saranno gli ingredienti del giocattolo del ‘900: colori, fantasia, ingenuità, spensieratezza.
Un collezionismo curioso e diverso che, in piena crisi, gode i favori di un pubblico trasversale e tira a gonfie vele con valutazioni in crescita che non temono lo spread. Ma dove trovare le occasioni migliori? Se in ogni mercatino di cose vecchie e d’antiquariato del fine settimana si trova spesso il tavolo con vecchi balocchi, è alle ‘Borse Scambio’ specializzate in vecchi balocchi e modelli che gli appassionati trovano i pezzi migliori. E Verona domenica richiamerà in Fiera i migliori specialisti del settore provenienti da tutta Italia.

E domenica 6 ottobre la Fiera diventa un Campogiochi
E domenica 6 ottobre la Fiera diventa un Campogiochi

Fra le più ricercate, le inglesi ‘Dinky Toys’, lunghe una decina di centimetri, pesanti come il piombo. Alla fine degli anni Cinquanta, epoca del loro massimo splendore, costavano 600 lire, una cifra, oggi le più belle e rare superano i 100 euro, ma solo se in condizioni perfette e con la scatola originale. Con le “macchinine” intere generazioni hanno consumato i pantaloni strisciando su e giù per i corridoi di casa. Curve, incroci, aeroporti, grand hotel venivano replicati fra il tinello e la cucina. Se il viaggio era lungo, per “giocare alla vacanza”, si poteva spingere la macchinetta fino alla camera di mamma e papà, in fondo al corridoio.

E d’estate il teatro del gioco diventava sull’asfalto dei giardini pubblici dove con un gessetto bianco venivano disegnate lunghe piste. Ma come giocavano i bambini di ieri? Usavano gli oggetti semplici del quotidiano, il materiale scartato dagli artigiani o dalle officine, gli elementi che la natura offriva spontaneamente e la fantasia trasformava ed abbelliva. Spesso le modalità e gli oggetti del giocare prefiguravano l’universo delle funzioni adulte.

Domenica un tuffo nel passato

I bambini “giocavano ai grandi”, combattendo con spade di legno, imitando così posizioni di comando e di autorità. Le bambinegiocavano alla mamma“, educandosi a diventare brave mogli, madri e padrone di casa.
Davvero altri tempi rispetto alle “quote rosa”.  E se la bambola rappresentava la realizzazione del mondo domestico destinato alle future signore, il soldato incoraggiava la pratica militare nel fanciullo, incideva sul suo sviluppo fisico e psichico, rafforzava la sua identità di appartenenza ad una nazione forte.

E domenica 6 ottobre la Fiera diventa un Campogiochi

Nella seconda metà del secolo, dopo due conflitti mondiali, altri orizzonti si spalancano per i bambini: saranno le sconfinate praterie del Far-West, i bolidi della formula uno, le automobili fuoriserie di Hollywood con la carica a molla, i robot. I giocattoli degli anni ’50, nati dall’alchimia della plastica, inseriscono a pieno titolo i nostri bambini nella società di massa, più attenta alla quantità che non alla qualità, all’uso che alla durata.

Alla simpatica rassegna della fiera ci saranno anche tanti trenini elettrici e molte bambole, cucinette, servizi da caffè e tutto quello con cui l’altra metà del cielo si è divertita nei tempi dell’infanzia.