Viktor Orban oggi al Parlamento Europeo è stato oggetto di un attacco continuo da parte della sinistra in aula con tanto di “Bella ciao” cantata a squarciagola nemmeno il premier magiaro fosse un nuovo Ferenc Szálasi. «Il dibattito odierno al Parlamento europeo – sottolinea Paolo Borchia, “ufficiale di collegamento” della Lega all’EuroParlamento con gli altri partiti del gruppo Patrioti – ha evidenziato in maniera plastica la differenza e la distanza abissale tra un leader europeo con una visione concreta e una sinistra sempre più strumentale e distante dalla realtà.

Chi come me era in aula per ascoltare le priorità della presidenza ungherese si è trovato di fronte a tre ore di campagna elettorale delle sinistre. Se l’Europa – aggiunge Borchia – è il continente che da anni cresce meno al mondo e l’Ue è il fanalino di coda tra le economie avanzate, il motivo lo si è visto in aula, con interventi vuoti, ideologici, caratterizzati da una spaventosa ignoranza sul contesto ungherese, da parte di una maggioranza che ancora una volta si dimostra non all’altezza del suo ruolo, a cominciare da Weber, che conferma di voler proseguire a fare da stampella alla sinistra illiberale. Mentre in Italia le accuse gratuite portano a querele per diffamazione, oggi in aula si sono sentite solo accuse senza prove, con troppi che abusano dell’immunità parlamentare. Altro che progressismo e tutela dei diritti: ecco i veri intolleranti, che dimostrano una preoccupante deriva di intolleranza alla democrazia e alle libere e legittime scelte degli elettori europei».