(s.t.) Verona futura: nell’assemblea 2024 della Confindustria scaligera la scena è andata naturalmente ai macro temi dell’economia europea, degli investimenti, dell’energia e dell’intelligenza artificiale (la cronaca de L’Adige di Verona a questo link). Ma la città e il suo territorio non sono rimasti fuori dalla porta, perché il presidente Raffaele Boscaini li ha fatti rientrare dalla finestra del futuro, descrivendo la visione che sostiene da anni insieme al collega di ANCE Verona Carlo Trestini. Il progetto, per ora sulla carta ma con la speranza di diventare concreto, si chiama Verona 2040 e punta a diventare un masterplan per la crescita.
E infatti nella prospettiva di Confindustria lo sviluppo del territorio veronese dovrebbe muoversi lungo quattro direttrici cardine: le stesse predisposte prima e poi presentate e promosse con il progetto Verona 2040. Un sistema urbanistico, industriale e logistico proiettato sui bisogni di una città che non si rassegna al declino: non solo quello economico e industriale, ma soprattutto sul piano della natalità.
E se Verona vuole crescere, attrarre persone competenti e ospitare nuove famiglie, si deve confrontare con le best practice comuni all’Europa e deve guardare oltre i confini comunali, in un’ottica di area vasta e organizzata come una Città Metropolitana. “Questi principi”, sottolinea Confindustria, “si devono trasformare in azioni concrete che possono partire già subito, senza attendere tempi incompatibili con la competizione territoriale”. Ecco le principali direttrici e le tematiche da sviluppare.
Verona futura / 1: Il governo del territorio
Verona Città Metropolitana. Ragionare in termini di area vasta consentirebbe di introdurre uno strumento di governance amministrativa in grado di fronteggiare le sfide moderne e di impostare una strategia di sviluppo economico che tenga conto delle caratteristiche e delle traiettorie di un’area più ampia del singolo Comune.
Corte d’Appello e sede della DDA. Il tessuto economico e i sindaci chiedono un forte presidio di legalità: la richiesta al governo è distaccare alla Procura della Repubblica un magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia e la presenza della Direzione Investigativa Antimafia, meglio se anche con una sede di Corte d’Appello.
Gestione rifiuti e qualità dell’aria. Nel 2023 Verona è stata fra le undici città più inquinate da PM10. La raccolta differenziata in città è sotto il 50% e anche in Provincia ci sono ampi spazi di miglioramento. Occorre migliorare le performances ambientali del territorio, investire in mobilità sostenibile e in impianti di trattamento dei rifiuti: un problema che può diventare un’opportunità.
Verona futura / 2: Le infrastrutture
Autostrada. Realizzazione di un casello autostradale a servizio dell’aeroporto e di un collegamento ferroviario Verona-Aeroporto-Lago di Garda per valorizzare lo scalo e connettere le aree a maggiore vocazione turistica.
Tangenziali. Completamento dell’anello di tangenziali a nord e realizzazione della “strada di gronda”. Obiettivo è ridurre il traffico nei centri abitati e agevolare i flussi di merci e di persone in maniera più sostenibile.
Logistica. Potenziamento del Quadrante Europa con la realizzazione dell’interporto di Isola della Scala. Occorre infatti spingere sull’intermodalità e il traffico merci su rotaia, valorizzando la solida vocazione logistica del territorio veronese.
Verona Sud. Raddoppio e spostamento del casello autostradale di Verona Sud, intorno al quale realizzare parcheggi scambiatori e aree attrezzate per la sosta dei mezzi pesanti. L’accesso alla città e alle aree industriali è strategico per decongestionare il traffico interno. Predisporre aree dedicate ai mezzi pesanti è essenziale per garantire sicurezza agli operatori e convivenza tra insediamenti urbani e attività produttive.
Verona futura / 3: Una provincia attrattiva
Innovazione. Favorire l’insediamento sul territorio di un best player dell’innovazione. L’arrivo di un soggetto rispondente a elevati standard innovativi e ambientali genererebbe per Verona un impatto positivo e un ambiente favorevole grazie al quale introdurre un benchmark di livello con il quale l’ecosistema locale si potrebbe confrontare.
ZAI e Marangona. La rigenerazione urbana della ZAI storica e la valorizzazione della Marangona consentirebbero il giusto equilibrio tra la tutela del territorio e una prospettiva di sviluppo economico e del benessere della popolazione, a tutto favore della coesione sociale. La Marangona si candiderebbe a diventare quindi un volano di innovazione e di decentramento sostenibile.
Abitazioni. Vanno immaginati progetti tra pubblico e privato per il co-housing destinato a lavoratori e studenti. La capacità di attrarre studenti e lavoratori passa anche attraverso la disponibilità di case economicamente accessibili per le loro famiglie. Servizi di mobilità e qualità dei servizi funzionali rivolti ai quartieri e alle aree urbane vicine a zone a vocazione industriale, artigianale e commerciale sono infatti dotazioni essenziali per un territorio attrattivo.
Servizi per le famiglie. Saranno inoltre necessarie attività di sostegno ai lavoratori, potenziando gli asili nido e le strutture per la terza età, grazie a una partnership fra le imprese e gli enti no profit. Date le future dinamiche demografiche e la necessità di attrarre lavoratori, occorre considerare le esigenze familiari dei nuovi arrivati. Ad esempio aumentando la disponibilità di nidi e scuole d’infanzia, con orari che si adattino a quelli lavorativi e con aperture annuali più ampie.
Terza età. L’invecchiamento dei residenti rende inoltre indispensabile valutare i bisogni di chi si prende cura dei genitori anziani, e che quindi cercano luoghi adatti a loro, come centri di assistenza e ricreativi. Per trovare soluzioni innovative e sostenibili sarebbe utile creare un tavolo permanente di confronto tra le imprese del territorio e il mondo delle attività no-profit, per individuare le priorità e definire progettualità concrete.
Attività congressuali. Una città come Verona, circondata da un territorio di spiccato policentrismo, ha bisogno di strutture per gli eventi congressuali. Nello specifico del capoluogo la nascita di una struttura adeguata, in grado di ospitare con frequenza grandi eventi congressuali, consentirebbe di intercettare nuovi flussi di turismo nell’ottica del business, destagionalizzando gli arrivi sul territorio e generando come conseguenza virtuosa un notevole indotto per il territorio.