Zaia si chiede perchè la banca non ci avvisa con un sms se qualcuno entra nel nostro conto corrente? Il governatore del Veneto l’ha detta giusta a proposito dell’indagine della Procura di Bari sui conti correnti spiati di 3.572 clienti di Banca Intesa S.Paolo, tra i quali quello di Giorgia Meloni, di sua sorella e anche di Luca Zaia.
Fatto non giustificabile alla luce di una semplice se pur illecita curiosità. Non è difficile pensare che sotto ci sia un disegno politico o di intelligence o qualcosa di strano.
Proprio per questo Zaia ha commentato: “pensare che ci sia una persona, da quel che ho capito, che fa 6 mila accessi vuol dire che i sistemi di controllo permettono di farli, in generale. Penso che sarebbe utile per noi correntisti essere loggati in maniera tale che in ogni momento nel quale qualcuno entra nella tua posizione vieni avvisato, con il nome e cognome di chi entra, magari anche con le motivazioni. Son sicuro che ripulirebbero subito questi questi furboni che entrano nei conti correnti per guardare”.
L’idea di Zaia è buona
Niente male come idea. I nostri cellulari sono bombardati da messaggi e telefonate indesiderate di tutti i tipi. Perché non aggiungere un messaggio utile, come quello che ti avvisa che qualcuno non autorizzato ti sta spiando il conto corrente, per sapere quanti soldi hai, i tuoi movimenti bancari, come spendi il tuo denaro o come lo incassi?
La proposta di Zaia è intelligente. Strano che non ci abbiano pensato le banche.