(di Paolo Danieli)  Quelli che “sentono la mancanza” dello straniero che domenica mattina ha terrorizzato con un coltello in mano gli utenti delle Ferrovie dello Stato che si trovavano nell’atrio della stazione Porta Nuova;

quelli che “sentono la mancanza” di chi aveva danneggiato la biglietteria e la tabaccheria della stazione ferroviaria e delle auto parcheggiate nei dintorni;

quelli che “sentono la mancanza” dell’uomo che ha aggredito armato di coltello una pattuglia della Polizia intervenuta per metterlo in condizioni di non nuocere;

quelli che “sentono la mancanza” di questo soggetto fuori controllo che è stato ucciso per legittima difesa da un poliziotto prima che  uccidesse lui o uno dei suoi colleghi;

quelli, proprio quelli, tutti compagni, che “sentono la mancanza” e che ieri sera sono andati a manifestare sul luogo dove il ventiseienne maliano è morto per lasciarvi un fiore, come sollecitato dall’assessore Buffolo della giunta Tommasi. Saranno stati un centinaio o poco più.

Quelli che “sentono la mancanza”. E quelli che non la sentono

E quelli che la mancanza non la sentono

Sono invece centinaia di migliaia i veronesi e i milioni gli italiani che questa mancanza non la sentono proprio per niente e  anzi sono solidali con il poliziotto che ha sparato.

E sono pure indignati che adesso venga iscritto nel registro degli indagati per “eccesso colposo d’illegittima difesa”. E’ la legge che lo prescrive. Lo sappiamo. Legge che va cambiata. E a questo ci devono pensare i parlamentari del centrodestra, che sono stati votati dai cittadini anche per questo. Perché non è giusto che questo tutore dell’ordine sia costretto a sopportare tutta la trafila giudiziaria che lo perseguiterà per anni oltre all’inevitabile dolore per aver spento una vita umana, cosa che nessuno, a parte i malvagi che pure esistono, fa volentieri.

La morte di chiunque non fa mai piacere. Quella avvenuta domenica davanti alla stazione è tuttavia da considerarsi un male necessario, contemplato dalla legge. 

Altrimenti perché mai le forze dell’ordine dovrebbero girare armate se poi la pistola che si portano dietro non la possono usare neanche quando vengono aggrediti?

Che stato è quello dove i suoi rappresentanti possono essere aggrediti e sbeffeggiati impunemente, come purtroppo è avvenuto qualche tempo fa proprio a pochi metri di distanza dal luogo dove il giovane mariano è stato ucciso? La repubblica delle banane?

I cittadini vogliono più sicurezza. E la sicurezza la si può ottenere anche grazie alla deterrenza costituita da delle forze dell’ordine armate che all’occorrenza, nel rispetto della legge sparano. Non perché si divertono ad uccidere, ma per difendere la libertà di ciascuno di noi.