Nel quartiere Veronetta, in vicolo Campofiore 4, è da oggi realtà il nuovo Centro servizi ‘Camploy’ per il contrasto alla povertà. Una nuova struttura completamente rinnovata con una speciale area dedicata all’avvio di interventi di housing sociale.
Per questo servizio sono state infatti realizzate 6 unità abitative per l’accoglienza individuale di persone senza dimora che presentano particolari fragilità. Un percorso appositamente dedicato per far sperimentare loro una modalità dell’abitare più intima, più limitata negli spazi comunitari, con la garanzia di un presidio e di una maggiore facilità di accesso a servizi di tipo educativo, ricreativo, occupazionale presenti nella struttura.
Il Centro servizi è stato anche dotato di un’area dedicata all’accoglienza collettiva, composta da 8 stanze da 4 posti letto
ciascuna, per un totale di 32 posti, e da spazi dedicati alle attività diurne con la strutturazione di zone polifunzionali.
Un risultato importante per la collettività, che dà concreta efficacia alla volontà dell’Amministrazione di rispondere ai bisogni di aiuto e di vicinanza alle fragilità.
La struttura è stata inaugurata oggi alla presenza del sindaco Damiano Tommasi e dell’assessora alle Politiche sociali e abitative Luisa Ceni. Presenti il presidente della Cooperativa Sociale Comunità dei Giovani Paolo Fraizzoli, la dirigente Servizi sociali Chiara Bortolomasi, la responsabile Servizio accoglienza del Comune Valentina Maraia
“Un nuovo spazio, bello, accogliente, dove le persone che vivono ai margini della società si possono sentire a casa, protette – sottolinea l’assessora Luisa Ceni -. Per questo sono state non solo ristrutturate le stanze dormitorio ma si è intervenuti per realizzare anche sei mini appartamenti in grado di garantire un nuovo servizio di housing sociale al Camploy. La struttura è stata rivista anche per poter essere un centro servizi a tutti gli effetti, con l’offerta di attività di supporto di prima necessità per persone che hanno delle difficoltà”.
Centro servizi Camploy. I principali obiettivi della nuova struttura
Prevenire situazioni di grave marginalità, attraverso la presa in
carico precoce delle situazioni a rischio a partire dai contesti di
accoglienza di bassa soglia.
Sostenere processi di ridefinizione degli stili di vita e proporre
percorsi di reinserimento sociale.
Assistere il recupero di competenze sociali. Informare e orientare
nonché sostenere all’esercizio della cittadinanza;
Promuovere percorsi di accoglienza secondo il modello Housing First.
“Quest’ultimo punto in particolare – spiega Valentina Maraia assistente sociale coordinatore ufficio accoglienza del Comune di Verona – è un approccio che si basa su due principi fondamentali: il Rapid re-housing, ovvero il tentativo di individuazione precoce di un’alternativa abitativa all’accoglienza di bassa soglia non appena realizzata la messa in sicurezza emergenziale dalla strada verso l’asilo notturno e il Case Management, ovvero l’attivazione tempestiva di una presa in carico globale e multi professionale della persona al fine dell’accompagnamento nell’ambito di un percorso di aiuto”.
Nuovo centro servizi Camploy
Il Centro Servizi nasce come dispositivo centralizzato ad implementazione della rete dei servizi locali e offre attività di
presidio sociale e sanitario e di accompagnamento per persone che si trovano in condizioni di deprivazione materiale, di marginalità anche estrema e senza dimora. Le attività del Centro Servizi sono volte a facilitare alle persone che vi si rivolgono l’orientamento, l’accesso alla rete dei servizi e la presa in carico, fornendo al tempo stesso alcune prestazioni essenziali (quali ad esempio ristorazione, distribuzione di beni di prima necessità, lavanderia, accoglienza notturna, screening e prima assistenza sanitaria, consulenza al lavoro e orientamento socio legale).
Al suo interno quindi oltre all’accoglienza notturna ed all’housing sociale delle 6 unità abitative singole, sono presenti attività diurne
di presidio sociale e sanitario, distribuzione della posta per i residenti presso l’indirizzo fittizio comunale, mediazione, counseling,
consulenza legale, distribuzione di beni di prima necessità, partecipazione ad attività di tipo laboratoriale, erogazione di pasti,
servizio docce ecc.
Il Centro Servizi prevede inoltre un presidio per il supporto e accompagnamento all’iscrizione anagrafica ed il servizio di fermo posta, per sostenere l’accesso alla residenza virtuale dei cittadini senza dimora e la loro reperibilità.
Il Centro servizi si inserisce nel contesto degli interventi e dei servizi finalizzati al contrasto alla marginalità e al rafforzamento di
percorsi di inclusione sociale a favore delle persone adulte e nuclei familiari; ha il macro obiettivo di creare un punto di riferimento
unitario di accoglienza, accesso e fornitura di servizi, ben riconoscibile a livello territoriale dalle persone in condizioni di bisogno integrandosi con i servizi pubblici e del privato sociale presenti sul territorio e accessibili alla generalità della cittadinanza.
A tale scopo il Centro Servizi prevederà spazi a disposizione anche di associazioni del privato sociale attive sul territorio in un’ ottica di partecipazione attiva al lavoro di progettazione e ridefinizione di risposte quanto più adeguate ai bisogni espressi dalla cittadinanza.
Una volta completata la riqualificazione suddetta ed in linea con il Piano Nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021-2023 del
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’Amministrazione ha valutato di aderire ad ulteriori avvisi europei (REACT EU e PNRR) per l’implementazione del Centro Servizi per il contrasto alla povertà, che ha trovato la sua naturale collocazione negli spazi di vicolo Campofiore 4.
Centro servizi Camploy. Un’idea partita da lontano
La progettazione delle opere di riqualificazione dello storico asilo notturno Camploy, presente in vicolo Campofiore 4, pensate
dall’Amministrazione nell’ambito finanziamento europeo POR FESR 2014-2020 partiva da un’analisi del fenomeno della grave emarginazione adulta che stava diventando già allora più complesso e diversificato (comprendendo nuove fasce di popolazione non tradizionalmente destinatarie degli interventi volti alla marginalità sociale, quali giovani, anziani, nuove povertà, richiedenti e/o titolari di protezione internazionale, persone con fragilità sanitarie, dipendenze, malattie psichiche) e dai principi cardine descritti nelle Linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta in Italia, adottate dal Consiglio dei Ministri nel 2015. Da questi presupposti è partita l’opera di riqualificazione strutturale.