Le bodycam sono destinate alle forze della Polizia di Stato, ma il quadro normativo per la Polizia Locale che risale al 1986, non è stato aggiornato in relazione al contesto attuale delle funzioni di sicurezza. Il recente e tragico incidente avvenuto alla stazione Porta Nuova evidenzia l’importanza di questo dispositivo, attivabile per la registrazione dall’agente nel momento del pericolo, capace di documentare con precisione gli eventi e di chiarire le versioni contrastanti presentate dalle diverse parti coinvolte.
Questo è quanto è stato realizzato anche per il Comune di Verona. Il Consiglio Comunale ha già approvato l’acquisto di una cinquantina di queste apparecchiature da dare in uso agli agenti della Polizia Locale ed è quindi iniziato un lungo percorso di tavoli tecnici e trattative per tradurre in pratica l’indirizzo dell’amministrazione.
Grazie a questo impegno, si è giunti a un testo di accordo definitivo, migliorato per garantire una maggiore tutela degli utilizzatori, ma una parte dei RSU appoggiati da una sigla sindacale ha contestato con un volantino tale accordo, ritenendolo illegittimo. Perciò nella consultazione sindacale non è stata raggiunta la metà più uno.
Cgil Fp e Uil Fpl dichiarano che in un contesto segnato da crescenti tensioni, il sindacato ha la responsabilità di cercare soluzioni vantaggiose per i lavoratori. “È questo il nostro impegno nelle trattative con il Comune di Verona. Nonostante il confronto possa essere talvolta acceso, è fondamentale che avvenga nel rispetto reciproco”.
Bodycam necessarie dopo quello che è successo in stazione
Ed è proprio con un riferimento ai “tragici eventi recenti” che Antonio De Pasquale e Angelo Tirapelle della Cgil Fp e Stefano Gottardi e Marco Bognin della Uil Plp ritengono “fondamentale considerare come l’utilizzo di dispositivi come le bodycam possa risultare decisivo per chiarire le dinamiche degli incidenti, offrendo registrazioni preziose per la valutazione dei fatti e per tutelare gli agenti da accuse infondate. Per questo motivo, ci siamo impegnati a migliorare il protocollo proposto dal Comune, cercando soluzioni che garantiscano una maggiore protezione per gli agenti, in linea con accordi già adottati in oltre 400 comuni in tutta Italia”.
Il Comune, nonostante il sostanziale no delle Rsu, ha comunque la possibilità di trovare la soluzione con l’Istituto Territoriale del Lavoro.