Dopo la Calabria, che per far fronte alla mancanza di medici aveva assunto una trentina di professionisti cubani, adesso anche la Sicilia percorre la strada di rivolgersi all’estero e li fa venire dall’Argentinai. A Cuba e in Argentina si parla spagnolo, la lingua più simile all’italiano. Così in breve tempo i nuovi assunti possono capire e farsi capire dai pazienti. Inoltre più della metà degli argentini sono di origine italiana, il che favorisce ulteriormente la loro integrazione nelle nostre strutture sanitarie. 

Calabria e Sicilia. I medici arrivano da Cuba e Argentina

La selezione per appurarne la qualità professionale è svolta da una commissione regionale formata da capi dipartimento. Dopo un breve periodo di formazione linguistica e sul funzionamento del sistema sanitario i camici bianchi vengono inseriti nelle Asl e negli ospedali.

I medici che arrivano dall’America Latina

Sono professionisti che coprono diverse specializzazioni e s’inseriscono facilmente nell’ambiente di lavoro .

Qualcosa del genere era già stato fatto anche in alcune strutture sanitarie del Veneto per colmare la carenza di personale infermieristico assumendo, dopo opportuna valutazione, infermiere provenienti dalla Romania.

In Argentina ci sono moltissimi figli e nipoti di emigrati veneti, molti dei quali magari sono medici e infermieri. Perché non percorrere la strada della Calabria e della Sicilia per sopperire alla mancanza di personale sanitario?