(di Gianni Schicchi) Sabato 2 novembre, in occasione delle commemorazioni per i defunti sarà eseguito nella basilica di San Zeno (ore 20,30) la Messa da Requiem di Verdi, diretta dal maestro Maurizio Postai alla guida dell’Orchestra delle Alpi dell’Associazione Euritmus, con solisti, Claudia Urru, soprano, Serena Romanelli, mezzosoprano, Alfonso Zambuto, tenore, Alessandro Abis, basso, con il Coro Laboratorio di Ravina e la Corale Monteverdi di Cles.

Nei 150 anni dalla prima esecuzione del Requiem di Giuseppe Verdi a Milano (22 maggio 1874) in suffragio di Alessandro Manzoni, la collaborazione fra la Corale Claudio Monteverdi, il Coro Laboratorio Musicale e l’Associazione Euritmus – tutte realtà trentine molto attive – ha portato alla realizzazione del celeberrimo capolavoro in un tour che proseguirà dopo Verona anche per Trento. 

L’operazione artistica è sostenuta dal Comune di Cles e dalla Comunità della Val di Non e Rendena (dove il Requiem è stato già eseguito nei giorni scorsi, comprendendo inoltre il contributo delle Casse Rurali Trentine come anche l’encomiabile mecenatismo di tante imprese e privati che hanno visto nel progetto un mezzo per contribuire alla qualità dell’offerta culturale nel territorio. L’Orchestra delle Alpi gode del riconoscimento del Ministero della Cultura come complesso strumentale unico nella Regione Trentino Alto Adige, inserito nel Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo.

Il progetto di ampio respiro vede fra le voci soliste alcuni dei giovani italiani già affermati sul panorama internazionale, come il soprano Claudia Urru e il basso Alessandro Abis, già noto al pubblico veronese per le sue recenti collaborazioni con la Fondazione Arena. L’Orchestra Sinfonica delle Alpi – Alpen Symphonie Orchester, debutterà il prossimo 24 novembre pure nella Sala d’Oro del Musikverein di Vienna (il Salone del Concerto di Capodanno).

Più che alla ricorrenza manzoniana, il progetto legato al Requiem verdiano intende avvicinare il pubblico ad una spiritualità più profonda, grazie alla forza espressiva di un capolavoro musicale che riesce a coinvolgere, a prescindere dalla fede dell’individuo. Un pensiero ai defunti, ma al contempo uno sguardo alla vita, in un periodo di crisi mondiale dei valori e degli affetti. L’ingresso è libero fino alla disponibilità dei posti.