Il Bando STeP (Sviluppo Territoriale Partecipato), promosso dalla Fondazione Cariverona, rappresenta un’iniziativa rivoluzionaria di quasi 2 milioni di euro, volta a sostenere 17 progetti di sviluppo territoriale partecipato. Questo impegno mira a promuovere un cambiamento che nasca dalle stesse comunità, per affrontare problematiche come lo spopolamento dei piccoli centri, il degrado delle periferie urbane, il disagio giovanile e la solitudine degli anziani.

Una risposta alle sfide dei territori attraverso il coinvolgimento comunitario

In un contesto in cui più della metà degli italiani sente di contare poco nella società, con un sentimento particolarmente accentuato tra i giovani, il Bando STeP si propone di sfidare la mentalità di attesa e dipendenza dalle soluzioni “dall’alto”. I 17 progetti finanziati puntano, invece, a risvegliare il potenziale e il ruolo delle comunità nel generare cambiamenti significativi dal basso, ispirando fiducia e valorizzando le competenze locali.

Attraverso il contributo di 1,9 milioni di euro, Fondazione Cariverona sostiene queste realtà innovative, dislocate in diverse province italiane, come Vicenza, Verona, Belluno, Ancona e Mantova, incentivando la riqualificazione e rigenerazione di oltre 100 spazi e servizi pubblici. Coinvolgendo più di 550 enti, tra pubblici e privati, oltre 200 aziende e circa 2mila giovani, il bando STeP punta a creare un impatto stimato su oltre 40mila cittadini.

Esempi concreti di rigenerazione e impatto sociale

Le iniziative selezionate sono orientate a migliorare la qualità della vita nei territori, abbracciando un approccio partecipativo e inclusivo. Tra le iniziative in programma:

  • Riqualificazione di spazi: piccoli centri, come pizzerie e negozi alimentari, diventano luoghi di socializzazione, spesso gestiti con l’inclusione di giovani stranieri o rivolti a eventi culturali e sociali per la comunità.
  • Centri polifunzionali e spazi sociali: in alcuni territori, edifici in disuso saranno convertiti in centri polifunzionali per i giovani o in edicole sociali per residenti e anziani.
  • Recupero di luoghi storici: botteghe, mulini e piazze saranno ristrutturati e trasformati in luoghi per eventi e corsi formativi, per diventare centri di coesione sociale e incentivare la partecipazione attiva di tutti i cittadini.

Nuove opportunità di lavoro e supporto sociale per le comunità

Un’attenzione particolare è riservata allo sviluppo di percorsi cicloturistici e parchi comunitari, iniziative che non solo valorizzano il patrimonio ambientale ma offrono anche nuove opportunità lavorative ai giovani. Per combattere l’isolamento sociale, alcune proposte prevedono la creazione di reti di sostegno per le persone vulnerabili, come stranieri e anziani, favorendo la nascita di legami significativi grazie all’intervento di volontari.

Nel contesto urbano, infine, si vedrà la nascita di presidi comunitari che diventeranno punti di riferimento per i quartieri, offrendo servizi di consulenza, spazi di co-progettazione e supporto locale, contribuendo alla costruzione di un tessuto sociale più forte e inclusivo.

Grazie alla partecipazione civica e al coinvolgimento di una vasta rete di partner, questi 17 progetti non solo rispondono alle esigenze immediate delle comunità, ma gettano le basi per un modello di sviluppo condiviso e sostenibile. Gli enti partecipanti avranno inoltre accesso a un programma di facilitazione e capacity building, sviluppato con il supporto di Metodi Asscom & Aleph, per consolidare le competenze acquisite e incoraggiare una crescita continua.

“Il nostro obiettivo è quello di attivare le comunità e accompagnarle in percorsi di crescita condivisi,” sottolinea Filippo Manfredi, direttore generale della Fondazione Cariverona. Grazie al coinvolgimento di 2mila giovani e alle reti di partenariato tra pubblico e privato, l’impatto si prevede sarà significativo, rendendo le comunità protagoniste attive del proprio futuro.