Ci sono sempre più azienda a guida straniera. Gli italiani tendono sempre più a lavorare come dipendenti. Ad aprire un’attività lavorativa in proprio sono quasi tutti degli stranieri. E’ il risultato di uno studio della Cgia di Mestre, sempre attenta a registrare i fenomeni dell’economia italiana.

Negli ultimi 10 anni le imprese guidate da immigrati sono aumentate del 29,5% più di 133 mila aziende. Le imprese degli italiani sono scese del 4,7% e ce ne sono 222 mila in meno. Le imprese che esistono nel nostro paese sono 5.097.617. 586.584, l’11,5% sono a conduzione straniera.

Verona è la provincia del Veneto dove c’è stato il maggior aumento di imprese straniere tra il 2013 e il 2023: sono precisamente 2.937. A fronte di ben 9446 imprese italiane che hanno chiuso i battenti.

La provincia veneta dove c’è il maggior numero di imprese a conduzione straniera è Verona con un totale di 14.435 aziende, seguita da Venezia con 12.679 aziende, quindi Padova con 12.295.

Tra le cause il calo demografico, ma anche l’eccessiva pressione fiscale, la burocrazia, il costo dell’energia e degli affitti. Ma soprattutto  la sensazione di precarietà che incombe sulle partite Iva.

Aumentano le aziende a guida straniera.

Oggi un giovane che vuole aprisi uno studio professionale, un negozio o una qualsiasi attività produttiva o commerciale si trova davanti una montagna di spese, impegni, autorizzazioni, corsi che lo convincono a demordere e ripiegare su un lavoro dipendente.

Le aziende a guida straniera sono romene e cinesi

Diversa la situazione per gli immigrati che ritengono più dignitoso lavorare in qualità di autonomi che come dipendenti e quindi preferiscono aprire bazar, banchi dei mercati rionali, negozi di alimentari, botteghe di frutta/verdura, bar e ristoranti, centri di estetica o sartorie. Oppure iniziare con piccole imprese artigiane. PIù nel Nord che nel Sud.

Lo straniero che apre una attività imprenditoriale dimostra di aver attivato un percorso di integrazione, perché per farlo è stato costretto a rapportarsi con istituzioni pubbliche, banche, con il commercialista e con i fornitori, diventando parte attiva del sistema economico. Ma c’è anche il rovescio della medaglia. Diverse attività di stranieri evadono le tasse o vendono merce contraffatta creando una concorrenza sleale nei confronti delle imprese italiane dello stesso settore. 

E’ il commercio il settore con i maggior numero di imprese a guida straniera. Sono 195 mila, il 15,2% del totale. Nell’edilizia sono 156mila, il 20,6%. il 60% delle imprese di stranieri presenti in Italia sono in questi 2 settori. Segue la ristorazione con 50.210 unità, il 12,7 %. Sono romeni e cinesi gli imprenditori stranieri maggiormente presenti in Italia