Per l’Hellas adesso la classifica comincia ad essere a rischio. D’altra parte non si può pensare di vivere di rendita su 3 vittorie ottenute in 10 partite. Le altre squadre in stanno ferme. Così se fino ad un paio di giornate fa galleggiava ancora nella mezza classifica oggi con i suoi 9 punti è a rischio sprofondamento. Con gli stessi 9 punti ci sono altre 3 squadre in corsa per la salvezza: Como, Cagliari e Parma. Ma dietro, con un solo punto in meno c’è il Venezia, il Monza e il Lecce. E il Genoa, attualmente ultimo con 6 punti, se lunedì dovesse vincere col Parma ci raggiungerebbe a 9 punti.
Il problema è che questa sera al Bentegodi arriva la Roma di Juric rinfrancata dal successo dell’altro ieri sul Torino e con la necessità di confermare il segnale di ripresa. Esigenza in primis di Juric, che. Fino a ieri sentiva traballare la panchina sotto il sedere e che ha bisogno di una vittoria per stabilizzarla.
L’Hellas di fronte alla svolta necessaria
A rendere la strada ancora più in salita di quanto già non sia s’aggiunge la squalifica di Tchatchoua e Belayane, due elementi di primo piano per la squadra che sta vivendo una momento di crisi profonda.
Quindi per l’Hellas è tutto difficile, per quanto sia, come dicono, una persona con i nervi d’acciaio che n on si fa certo prendere dal panico.
Ma dopo aver sperimentato in queste 10 giornate tutte le possibili combinazioni che gli consente la rosa dei giocatori di cui dispone il dubbio che viene è che il problema siano proprio loro, i giocatori. Non tanto per il livello tecnico modesto di alcuni di loro, ma per il rapporto fra lo spogliatoio e il mister. Perché se così fosse, se le sconfitte a ripetizione avvengono per mancanza di leadership e conseguentemente di motivazioni, allora il problema sarebbe più grave di quello che è sembrato finora.
La partita con la Roma di Juric sarà rivelatrice per 2 panchine. In parte per quella di Juric, che n on si può permettere di smentire l’inversione di tendenza dimostrata con il Torino e più che altro per quella di Zanetti. In caso di un’altra sconfitta la sua sostituzione diventerebbe per la società una mossa obbligata.