(pd) C’è un escalation della violenza che non ha pari nella storia recente del nostro paese. Ci sono stati gli anni di piombo, certo, nel decennio ’70/80. Ma quella era violenza politica, ideologica frutto di uno scontro fra opposte fazioni. Non toccava, se non accidentalmente, i comuni cittadini.
Invece oggi non ci si sta più dietro ai fatti di sangue. Non ho ricordi di una sequela di assassini, violenze anche su bambini o su neonati, stupri e aggressioni d’ogni tipo. Perfino ai medici e agli infermieri che per definizione sono quelli che ti curano. Anche se sei un delinquente o un farabutto.
Solo negli ultimi giorni: a Padova un padre di 22 anni andava a trovare il figlioletto di 5 mesi in ospedale e, quand’era sicuro di non essere visto, lo torturava; a Piacenza un ragazzino di 15 anni butta da un terrazzo la ragazzina 13 enne di cui credeva di essersi invaghito. E siccome lei s’attacca disperatamente alla ringhiera per non precipitare, le picchia le dita finché non molla la presa; e poi quell’altro, giovane indiano, che uccide la vicina di casa a forbiciate che lo scopre a frugare nella sua borsa. E oggi una ragazzina di 12 anni che conficca un coltello nel petto di un suo compagno di scuola. E poi una sequela che non finisce mai di altri fattacci.
Le strade delle nostre città non sono più sicure. Intere zone sono in balia di bande di delinquenti e spacciatori. Ma anche nei quartieri più tranquilli le persone, alla sera, specie donne, ma andando avanti di questo passo anche uomini, hanno paura ad uscire. E se per forza devono, lo fanno con timore e circospezione. Fino a qualche anno fa non era così. Mia moglie, per esempio, quando non potevo io, portava tranquillamente il cane a fare il giretto serale prima di andare a letto. Mai le sarebbe venuto in mente di doversi guardare attorno per paura che qualcuno l’aggredisse. Adesso non lo farebbe più.
Violenza. Manca la risposta alla situazione eccezionale
Che cos’è successo? Qualcosa di sicuro è cambiato. Le cause sono più di una. Certamente la presenza in Italia di milioni di stranieri, che hanno usi e comportamenti diversi dai nostri, compreso il rispetto per la libertà e per l’integrità fisica se non della vita degli altri. E poi ci sono i modelli che la società attuale offre ai giovani, improntati alla violenza e alla sopraffazione. Basta leggere i testi di qualche canzone rap o guardare come si atteggiano i divi del trap.
Ma qualunque siano le cause, è urgente intervenire. E siccome è una situazione eccezionale, bisogna intervenire con mezzi eccezionali. Altrimenti non ne andiamo fuori e finiremo come in centro-America.
Invece da parte di chi ci governa non si vede nessuna reazione particolare. Tutto continua come se la situazione fosse normale. Dal ministro degli Interni che, dicono, è uno del mestiere, non arriva nessun provvedimento atto a far fronte alla gravità della situazione. La Polizia e i Carabinieri continuano ad avere le mani legate. I giudici continuano a rimettere in circolazione persone pericolose che poi si macchiano di altri delitti. Nessun segnale di miglioramento sul fronte della sicurezza dei cittadini. Anzi, il contrario.
Chi l’aveva votato, dal governo di destra si sarebbe aspettato ben altro.