La maggioranza dei sindacati degli ospedalieri , Anaao-Assomed, Cimo, Cgil, Uil, Cisl, Fassid, Fvm, denuncia che “a quasi un anno e mezzo dall’introduzione del nuovo Sistema Informativo Ospedaliero (SIO),l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona (AOUI) si trova ad affrontare una crisi profonda che rischia di compromettere la qualità dei servizi sanitari offerti”.
Da subito le organizzazioni sindacali avevano espresso le loro perplessità sul fatto che il sistema informatico venisse sperimentato in una realtà così grande e complessa come quella dell’ Aoui veronese.
“L’adozione di un sistema informatico inadeguato – secondo i sindacati- ha portato a inefficienze senza precedenti, aggravando il carico di lavoro del personale sanitario e aumentando il rischio clinico. Dai vertici aziendali, alla dirigenza medica, al personale sanitario e amministrativo, tutti hanno lavorato per difendere il patrimonio professionale e umano della nostra Azienda, oltre all’immagine della Sanità Pubblica, nonché per tutelare gli interessi dei pazienti”.
E indicano idisagi provocati dal SIO:
● utilizzo di documentazione cartacea in alcuni settori delicati a causa dell’inaffidabilità delsistema;
● complessità nella richiesta di esami durante situazioni di emergenza;
● difficoltà a reperire referti in alcuni casi specifici;
● difficoltà nell’accesso agli esami di laboratorio;
- impossibilità per i professionisti di gestire autonomamente le proprie attività specifiche.
“Questi problemi – osservano- non solo minano la professionalità del personale sanitario, ma rendono sempre più difficile per i cittadini accedere alle prestazioni sanitarie a cui hanno diritto. In un contesto di fuga di personale dagli ospedali pubblici, il malfunzionamento del SIO aumenta il rischio clinico e rende il lavoro in AOUI sempre meno attrattivo”.
I sindacati attaccano Azienda Zero e Regione
Quindi le organizzazioni sindacali chiedono all’Azienda Zero di riconoscere pubblicamente la propria responsabilità nell’utilizzo di questo sistema informatico e di limitare l’utilizzo del sistema a poche unità pilota fino a quando non sarà pienamente funzionale.
Fondamentale poi è “posticipare il collaudo del programma fino a quando non saranno risolti i problemi strutturali; inserire i dirigenti nei processi decisionali riguardanti il collaudo del sistema e garantire un adeguato compenso per il lavoro extra svolto dal personale nel tentativo di gestire un software non all’altezza.
Dalla Regione Veneto non c’è riconoscimento di questa crisi, non riceviamo risposte alle nostre richieste bensì solo promesse che non hanno portato a nulla”.