(di Gianluca Ruffino) Partita nella partita tra Virtus Verona e Pro Patria. La squadra di Gigi Fresco sarà impegnata sabato alle 15 allo Stadio Carlo Speroni, in un match che riserva parecchie insidie. I lombardi sono in crisi di risultati e occupano la 17esima posizione in classifica, ma fanno della solidità difensiva il proprio punto forte (5° miglior difesa con 13 goal subiti). Significativa poi la sfida tra Dino e Amer Mehic, talentuosi gemelli italo-bosniaci che per la prima volta si affronteranno da avversari.
In conferenza stampa Fresco ha presentato l’incontro, valido per la 15° giornata di Serie C.
Le parole di Gigi Fresco
L’allenatore rossoblu ha così descritto la Pro Patria: “Speriamo di non passarla al fratello di Dino – scherza Fresco -. È una squadra “rognosa”, che pressa tanto e bene e che fa dell’organizzazione la propria forza. Hanno un po’ meno talento di noi, ma è difficile trovare una squadra con tanti giocatori di qualità come la nostra. Sono più aggressivi e veloci nel pressing. Contro una squadra che prende pochi goal sarà fondamentale sfruttare al meglio gli episodi”.
Un finale di girone di andata che vedrà la Virtus affrontare, escluso il Vicenza, squadre che la inseguono in classifica. Una buona opportunità per allungare la striscia di sette risultati utili consecutivi. “Tutte le gare sono dure. Servirà importante vincere più partite possibili” ha commentato Fresco.
Sarà una partita speciale per il centrocampista virtussino Dino Mehic, che si troverà di fronte per la prima volta da avversario il gemello Amer. “Vorrei dire che è una partita come le altre, ma non lo è – spiega il 21enne bresciano-. È la prima volta che giochiamo da avversari, in un campionato così importante. È un orgoglio, siamo sempre stati molto uniti. Siamo due giocatori simili in campo, di gamba. Direi fastidiosi. Lui si inserisce bene ed ha il vizio del goal. È un calciatore intelligente, che non si stanca mai. Lo hanno soprannominato “La Piovra” perché recupera un sacco di palloni. Ho già avvisato i miei compagni”.
Mehic ha poi aggiunto: “I numeri di maglia diversi? Anche lui avrebbe preso il 5, ma alla Pro Patria era già occupato. Da piccoli giocavamo sempre insieme, io da mediano, lui da mezzala. Spesso parlavamo in bosniaco per non farci capire dagli avversari. C’è stata la possibilità che lui arrivasse alla Virtus, ma giocando nello stesso ruolo c’era il rischio di una competizione che non sarebbe stata facile da gestire. Abbiamo un terzo fratello, anche lui calciatore, che qualitativamente è anche meglio di noi”.
Photo Credit: Virtus Verona