(pd) Regionali in Veneto. L’Ansa riferisce che “la prima incognita, dicono ambienti vicini al presidente, è proprio la data; la scadenza di legislatura è settembre 2025, ma resterebbe sullo sfondo un‘ipotesi di prolungamento del voto alla primavera 2026, perché nel 2020 si votò in ritardo a causa del Covid”.
Più che un’incognita un modo per esorcizzare la fine dei 15 anni di presidenza Zaia e cercare un espediente di prolungarne il mandato di qualche mese in attesa di chissà quale evento salvifico. La motivazione: siccome a causa del Covid le elezioni si sono svolte in ritardo, a settembre 2020, bisogna prolungare la legislatura regionale. Ma che ragionamento è? E’ contro ogni logica.
Se le ultime regionali si sono svolte il 20 e il 21 settembre 2020, i 5 anni della legislatura scadono il 21 settembre del 2025. Oddio, si potrà slittare di qualche giorno, di qualche settimana, ma quella è la scadenza. Che cosa c’entra che le elezioni si sono svolte in autunno anziché in primavera a causa del Covid? 5 anni sono 5 anni. E far durare di più la legislatura regionale senza una motivazione grave, com’era stata quella della pandemia, sarebbe contro la legge.
Anzi, a voler fare i fiscali, è la legislatura precedente, quella del 2° mandato Zaia, che è durata più del dovuto. Infatti alla scadenza del 3° mandato Zaia sarà rimasto presidente per 15 anni più 3 mesi e mezzo.
Non ha quindi alcun fondamento la speranza degli Zaia boys di prolungare la presidenza del loro capo.
Sempre negli stessi ambienti era circolata anche un’altra ipotesi fantasiosa quanto disperata: in autunno non si possono fare le elezioni, quindi bisogna per forza andare alla primavera del 2026. Non hanno saputo niente delle elezioni in Liguria, Emilia-Romagna e Umbria?
Queste le fantasie dei suoi sostenitori. Non di Zaia. Per il quale, molto più realisticamente pare si prospetta la possibilità di essere candidato sindaco a Venezia nel 2025. Brugnaro non è più ricandidabile avendo svolto 2 mandati. Per il centrodestra sarebbe un’ottima candidatura che aiuterebbe a superare un momento difficile dopo la tegola giudiziaria che s’è abbattuta sull’attuale amministrazione.
Le candidature regionali
Per la presidenza regionale invece i giochi sono in corso.
I nomi che girano sono diversi, ma non c’è ancora nessuno che si sollevi sugli altri. L’unico partito del centrodestra che ha già il suo candidato è Forza Italia che già da tempo ha indicato Flavio Tosi, un veronese che tornerebbe a guidare la regione dopo quasi mezzo secolo. Fratelli d’Italia invece non s’è ancora espresso su un suo uomo o donna: Donazzan? Urso? Speranzon? La Lega men che meno. Più che altro per rispetto del suo presidente in carica.