Jacopo Buffolo e Ilaria Cucchi possono chiedere “più comprensione” per i malintenzionati armati di coltello, ma gli Italiani si schierano ancora di più con le Forse dell’ordine cui viene riconosciuto il ruolo fondamentale di difesa dell’ordine democratico e del rispetto della legge. L’ultimo Radar SWG spazza via l’ultima puntata dell’ideologia woke nazionale ed europea – quella che vuole una polizia razzista dedita ad una vera e propria “caccia ai negri” vessandoli con controlli originati dal solo colore della pelle-. La tragica morte di Moussa Diarra, gli scontri di Milano fra giovani immigrati e italiani di seconda generazione e polizia di due sere fa, sono il segnale che qualcosa certo non va, ma quel qualcosa non sta nella fila dei servitori dello Stato.
Vediamo il sondaggio: la fiducia degli Italiani verso ragazze e ragazzi in divisa è cresciuta sino al 73% degli intervistati. Nella realtà i nostri concittadini hanno sempre mostrato ampia benevolenza verso l’operato degli agenti (il livello più basso era del 67% registrato nell’aprile 2022 a fronte di un massimo dell’83% ottenuto in piena pandemia nel febbraio 2020). Chi è amato di più? Carabinieri e Vigili del fuoco, ça va sans dire: i primi al 91% occupando nell’immaginario nazionale un ruolo di primissimo piano. Quanto ai Carabinieri precedono di poco poliziotti e guardie di Finanza (apprezzati nonostante la delicatezza della loro missioni). Meno fiducia nella Penitenziaria che paga il giudizio negativo più generale sul sistema carcerario nazionale.
Ma come sono questi agenti? come si comportano? sono troppo rigidi, intransigenti, aggressivi? Per gli Italiani il comportamento delle nostre forze di sicurezza è ineccepibile: il 48% del campione la polizia non dovrebbe cambiare troppo, al limite diventare più indulgente e tollerante. Un’opinione che paga a sinistra e fra u giovani nella fascia 18-34 anni. L’elettorato di centrodestra e più “maturo” all’anagrafe crede invece che un approccio più massiccio aiuterebbe a gestire meglio l’ordine pubblico. Riguardo al campione si tratta del 34% , percentuale che sale al 57/ negli elettori right-wing e al 48% fra gli intervistati nella fascia 35-54 anni.
La grafica in apertura ci dice che agli Italiani, comunque, non dispiace vedere in strada più poliziotti: due italiani su tre registrano come insufficiente la presenza della polizia e questo sentimento è diffuso molto anche nel Sud dove si avverte di più la presenza della malavita organizzata e dove la domanda di legge e ordine, come si vede, è davvero alta. Stessa domanda anche nell’ex triangolo industriale del Nord-Ovest dove è visibile l’immigrazione degli ultimi anni e nel centri col più alto numero di abitanti.
E Verona? il dato generale del Nordest è il più positivo in assoluto – la domanda di sicurezza è inferiore al resto del Paese – ma come si entra nei centri sopra i 200mila abitanti, come la nostra città, la percezione e la domanda di sicurezza aumenta sensibilmente: dal 49 al 68%. Un dato maggiore delle zone più colpite dalla criminalità del Mezzogiorno. Un dato su cui riflettere (e magari agire).
Ultima questione, forse la più delicata: stampa e partiti woke segnalano sempre la brutalità delle forze dell’ordine in occasione delle manifestazioni di piazza. Come fossimo davanti ai Celerini di Valle Giulia o ai carabineros di Pinochet… Solo un italiano su 4 sostiene che le nostre forze di polizie operino in modo ingiustificato, con una violenza eccessiva. Un italiano su cinque, invece, vorrebbe forze di polizia più determinate in strada nel riportare, costi quel che costi, l’ordine. Gli altri Italiano si barcamenano nel giudizio. Ma su una cosa la maggioranza degli intervistati concorda: al pari di quanto accade in altri Paesi europei gli agenti dovrebbero poter essere identificabili attraverso codici su caschi e corpetti per poter valutare i singoli comportamenti ed il rispetto di leggi ed ordini sul terreno.