La domanda è cosa accadrà adesso – dopo i clamorosi arresti di importanti esponenti della galassia Benko – del bellissimo progetto di rigenerazione urbana alla ex Manifattura Tabacchi. Il Central park – altra grande iniziativa sul tappeto e nelle progettualità del team austriaco – era già stato cassato de-facto dalla Giunta Tommasi. Ma la riconversione dell’ex Manifattura di viale Piave – oggi un cantiere immobile – avrebbe potuto portare benefici importanti per la sistemazione dell’area della Fiera e del nuovo polo degli affari e delle professioni che è sorto con la sistemazione dei dirimpettai Magazzini Generali.

Il progetto – il rendering di apertura lo testimonia – avrebbe portato alla valorizzazione degli elementi storici pre-esistenti (il basamento di un forte austriaco di metà Ottocento, la ciminiera della Manifattura e il padiglione centrale attribuibile alla scuola dell’architetto Nervi) ed era stato firmato dallo Stu dio Snøhetta, norvegese, uno dei leader mondiali della progettazione contemporanea.

Questa mattina – come riporta l’Ansa – nell’ambito di una della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Trento  nove persone sono finite agli arresti domiciliari. Tra gli arrestati ci sono gli imprenditori René Benko, Heinz Peter Hager e Paolo Signoretti (che avevano lavorato a Verona per lo sviluppo dei progetti della Manifattura Tabacchi e del Central park), la sindaca di Riva del Garda e un ex senatore.

Benko – definito a suo tempo il Berlusconi austriaco – è stato arrestato in Austria, dove si trovava, su mandato di arresto internazionale ed è stato subito liberato dalle autorità locali non esistendo in quel Paese l’istituto degli arresti domiciliari.

Inoltre, numerose persone giuridiche sono state segnalate per responsabilità amministrativa. Il Gip ha condiviso la contestazione dell’utilizzo del metodo mafioso per il reato di associazione per delinquere ipotizzato dalla Procura. Le accuse contestate includono: associazione per delinquere, turbativa d’asta, finanziamento illecito ai partiti, traffico di influenze illecite, truffa, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, oltre a diversi reati contro la pubblica amministrazione, tra cui corruzione, induzione indebita, rivelazione di segreti d’ufficio e omissione di atti d’ufficio, nonché violazioni delle norme tributarie legate all’emissione di fatture per operazioni inesistenti.
 I militari hanno eseguito oltre 100 perquisizioni nei confronti di altre persone sottoposte ad indagine, società ed enti pubblici territoriali nelle province di Trento, Bolzano, Brescia, Milano, Pavia, Roma e Verona nonché all’estero attraverso i canali di cooperazione giudiziaria internazionale.
Gli imprenditori coinvolti si sarebbero resi disponibili a finanziare le campagne elettorali di amministratori pubblici, ottenendo poi agevolazioni, procedure semplificate e concessioni per iniziative immobiliari.