(di Giulio Bendfeldt) Immigrato? se sei regolare, va bene. Vuoi portare su la famiglia? non c’è problema. Sei un migrante irregolare? allora, anche no. Radar SWG ha chiesto agli Italiani la loro opinione sul tema maggiormente al centro delle cronache e del dibattuto politico. Un tema, direi il tema, che polarizza di più la pubblica opinione dividendola in due blocchi contrapposti, Le domande poste al campione di cittadini sono state volutamente molto semplici e chiare e danno un quadro interessante di come la pensa il Paese.

Primo dato: contrariamente ai titoli dei giornali ed alle dichiarazioni della politica (destra e woke assieme) gli italiani sono diventati molto più maturi sull’argomento: non credono che gli immigrati siano tutti delinquenti – la percentuale dalla fine degli Anni Novanta ad oggi è scesa dal 51 al 37%, in risalita negli ultimi due anni per il palesarsi di diversi episodi di criminalità) – né credono che siano in grado di portare via il lavoro ai “nazionali” alla luce anche del posto da loro attualmente occupato nell’ascensore sociale del Paese. E qui il crollo è stato più marcato, ben 26 punti percentuali, dal 57% al 31. L’insoddisfazione per la situazione, dunque, non è data dalla paura di “perdere” qualcosa, forse più dal non aver “ricevuto” abbastanza anche in termini di qualità del lavoro offerto.

Secondo dato, quello più importante però: vogliamo più o meno immigrati in Italia? La domanda avrebbero dovuto porsela i politici già qualche anno fa, in loro latitanza SWG registra che un italiano su due NON vuole più immigrazione richiesta invece da un italiano su quattro, mentre un altro italiano su quattro ritiene soddisfacente il livello attuale (circa il 12% della popolazione italiana). Per cosa vorremmo più immigrati: per fare i lavori più pesanti che noi non vogliamo fare; per fare quei figli che noi non vogliamo fare; per aiutare i nostri vecchi e i nostri malati che noi non vogliamo più fare e per dare più risorse al sistema pensionistico nazionale. E perchè non li vogliamo? perchè più immigrati peggiorerebbero la situazione sanitaria, aumenterebbero la criminalità e la violenza di genere.
Fatta la tara alle forzature di chi scrive, il quadro è abbastanza egoistico. utilitaristico, ma evidenzia anche la disponibilità ad una immigrazione diversa, guidata e non subita, che – par di capire – non vede contraria la maggioranza dei nostri concittadini. Una riprova di questo sta nella slide successiva: gli immigrati che stanno già qui possono portar su la famiglia?
La domanda non è peregrina: avere la famiglia accanto, la moglie e i figli, funziona sempre. E’ stato così coi nostri emigranti in Nord Europa: la sera devi tornare a casa senza bighellonare in giro, non tormenti le ragazze del posto, non ti ubriachi e così facendo la tua famiglia cresce, compri la macchina, la casa e in un attimo sei già “naturalizzato” e voti per il borgomastro e il governo di Berlino. Diventi, insomma, un cittadino a tutti gli effetti e fai parte della comunità. Soltanto una piccola parte è contraria a questa politica per i nostri immigrati e stride che siano fondamentalmente elettori di centrodestra che storicamente ha sempre sostenuto gli emigranti italiani in Patria e nelle nuove residenze e che quindi dovrebbe conoscere a menadito le problematiche del caso. Comunque, il 57% degli Italiani è d’accordo: sì al ricongiungimento famigliare.
Gli Italiani tornano a dividersi sul ruolo delle ONG – in larga parte battenti bandiera straniera e quindi legalmente Stati esteri che portano da noi gli irregolari – nel Mar Mediterraneo. il 41% vuole il loro blocco o la limitazione delle loro attività; il 22% vuole permettere loro di fare come adesso cioè quello che vogliono; il 16% vorrebbe favorire solo le ONG più affidabili.
Ultima slide – che è poi quella in apertura – sulle intenzioni di voto degli Italiani: l’area di governo è al 48,2% a fronte di una opposizione divisa in tre anime (Pd+AVS), Movimento 5Stelle, area centrista (Azione, Italia Viva, +Europa). Nel centrodestra allunga Forza Italia che sale a due punti pieni di vantaggio (considerando l’alleanza organica con Noi Popolari di Maurizio Lupi) sulla Lega di Matteo Salvini.