(di Christian Gaole) L’intervento di restauro di Porta Borsari si è concluso. Lo svelamento del monumento è avvenuto questa mattina a opera della vicesindaca Barbara Bissoli alla presenza dell’architetto del Comune Viviana Tagetto e dell’architetto Massimiliano Valdinoci direttore dei lavori.
“L’intervento, costato circa 218 mila euro, è stato interamente sostenuto dall’azienda sponsor – ha spiegato Bissoli – che ha sostenuto l’investimento vendendo gli spazi pubblicitari sul murale della Porta.
Verona – ha continuato Bissoli – è tornata a godere di uno dei monumenti più iconici della città, un pezzo di storia romana che fa della nostra città una delle più rappresentative dell’epoca”. Dal punto vista tecnico, l’architetto Valdinoci ha definito quello appena concluso un restauro del restauro. “Questo intervento – ha spiegato Valdinoci – è servito anche a rimediare a scelte architettoniche che erano state prese negli anni ’80 dello scorso secolo ma che, alla luce delle tecnologie oggi disponibili, si sono rivelate poco efficaci”.
Infine, l’architetto Tagetto ha affermato: “Per le verifiche e le indagini necessarie alla redazione di tale progetto, è stata necessaria fin da subito l’installazione di un ponteggio su ambedue i lati del monumento.
In seguito a tali indagini e in collaborazione con i funzionari della Soprintendenza, sono state messe a punto le tecniche di intervento: pulizia da patine biologiche e dai depositi polverulenti, rimozione di stuccature e inserti metallici incongrui, esecuzione di sigillature e micro-sigillature, mediante impasto compatibile con il supporto lapideo per tonalità, granulometria e composizione, rifacimento/restauro delle copertine in piombo degli aggetti (marcapiani, cornicioni, trabeazioni, timpani) e stesura di protettivo finale.
È stata inoltre definita la modalità d’intervento per la copertura e protezione della cresta muraria, con rimozione di tutti i resti di vetroresina ancora presenti, degli attuali pannelli lignei, disgregati e degradati a causa delle infiltrazioni di acqua meteorica, e realizzazione di nuova copertina in piombo, previo ripristino e raccordo del massetto sottostante con uno strato di malta stesa a “schiena d’asino”, in modo da favorire lo scorrimento delle acque.
Da ultimo, sono stati installati dei dissuasori anti-volatili per impedire la nidificazione nelle forometrie”.