Si chiuderà il 31 dicembre, dopo sette anni, il mandato di Carlo Rugiu alla guida dell’Ordine dei Medici chirurghi e Odontoiatri di Verona.

Specialista in Nefrologia, Rugiu è stato vicepresidente dell’Ordine nel triennio 2015-17 e presidente nel triennio 2018-2020, per poi essere riconfermato nel quadriennio 2020-2024. Nel frattempo, infatti, per effetto della Legge Lorenzin il mandato dei Consigli direttivi degli Ordini professionali è stato allungato da tre a quattro anni. Rugiu avrebbe potuto candidarsi per un terzo mandato, ma ha preferito fare un passo indietro: dal 1° gennaio 2025 sarà Alfredo Guglielmi il nuovo presidente dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri. 

«Sono fermamente convinto che le cariche debbano ruotare», afferma Rugiu. «Lascio la guida dell’Ordine con serenità, consapevole di aver dato tutto me stesso in questi anni. Posso dire di aver garantito il massimo impegno, svolgendo con dedizione quello che ho sempre considerato l’obiettivo principale di questo ente: battersi per il diritto alla salute dei cittadini. Servirebbe uno sforzo maggiore da parte delle forze politiche, a tutti i livelli, rispetto alle liste d’attesa e al tema sempre più incalzante della povertà sanitaria, con un numero crescente di cittadini che devono rinunciare alle cure. Quest’ultimo è un problema ancora sottovalutato al momento, forse perché meno sentito nella nostra Regione, ma potrebbe avere ripercussioni importanti in futuro».

Parole pronunciate in occasione dell’incontro, che si è tenuto nella sede dell’Ordine, durante il quale il presidente Rugiu ha tracciato il bilancio del suo mandato il cui punto centrale, ha spiegato, è stato mantenere un ruolo attivo nella società civile, anche attraverso un dialogo costruttivo con le istituzioni. In particolare, ha ricordato Rugiu, la collaborazione con l’Assessorato alla Parità di genere e il centro antiviolenza Petra del Comune di Verona ha portato in questo ultimo anno alla realizzazione di corsi di formazione per identificare tempestivamente i possibili casi di violenza di genere, un aspetto per il quale i professionisti della sanità possono svolgere un ruolo centrale.

«Uno dei progetti di cui vado più orgoglioso», ha poi sottolineato Rugiu, «è l’avvio nel 2022 del percorso di potenziamento-orientamento di Biologia con curvatura biomedica in tre licei cittadini, il Maffei, il Copernico e il Galieli. Questa sperimentazione, frutto di un protocollo d’intesa fra il Ministero dell’Istruzione e la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici e Odontoiatri, coinvolge circa 200 studenti e studentesse delle scuole superiori veronesi, che hanno l’occasione di avvicinarsi a diverse specialità mediche per capire se iscriversi o meno ai corsi di laurea di ambito sanitario. È possibile realizzarlo grazie alla disponibilità di colleghe e colleghi che svolgono in maniera volontaria le lezioni per le rispettive discipline». 

Il mandato è stato complesso, caratterizzato anche da sfide difficili come la gestione degli adempimenti relativi all’obbligo vaccinale nel periodo della pandemia. «Il coinvolgimento è stato quotidiano, con l’obiettivo di dare risposte il più valide possibili in un momento di grave emergenza. È stato notevole l’impegno per la campagna vaccinale, anche personale, come esempio affinché altri ci seguissero. E nella fase iniziale del Covid, quando mancavano i presidi, abbiamo distribuito mascherine ai nostri iscritti. La pandemia, che nel Veronese ha causato la morte anche di due medici di famiglia e di due odontoiatri, ha purtroppo contribuito a modificare il rapporto fra i sanitari e i cittadini. In un clima sociale sempre più conflittuale, i professionisti della sanità vengono spesso percepiti come capro espiatorio delle difficoltà del Servizio sanitario nazionale. Questo ha provocato un progressivo allontanamento dai presidi più esposti al rischio, come i Pronto soccorso. Per il futuro, mi auguro maggiore stabilità per la professione e più realizzazione per i professionisti, maggiori risorse per il Servizio sanitario nazionale e un miglioramento concreto della qualità dei servizi offerti ai cittadini».

Le persone iscritte all’Ordine sono 7.200. L’Albo dei Medici chirurghi conta 6.511 iscritti, mentre l’Albo degli Odontoiatri 1.077. I professionisti con doppia iscrizioni sono 388: si tratta di medici chirurghi specializzati in ambito odontoiatrico (per esempio in Odontostomatologia) oppure di persone con la doppia laurea, in Medicina e in Odontoiatria.