Zaia non sa “nulla su un eventuale slittamento al 2026 delle elezioni regionali, a oggi saranno in autunno 2025”. Ma in cuor suo vorrebbe che il suo mandato venisse prolungato al 2026, non solo per poter inaugurare le Olimpiadi invernali Milan-Cortina, ma anche perché, dice,“così si aprono scenari di inquietudine, a partire dall’affluenza alle urne, perché è irrituale andare a votare a ottobre”. Questo ha detto nella conferenza stampa di fine anno a Venezia. 

Slittamento?

Slittamento delle regionali al 2026. Zaia non sa nulla

“Irrituale”? Ma le ultime regionali dell’Emilia Romagna e dell’Umbria sono state il 18 e 19 novembre e quelle della Liguria il 27 e 28 ottobre.  Le ultime regionali del Veneto si sono svolte il 20 e 21 settembre del 2020. Perché “irrituali”? 

Invece spostare le prossime al 2026 significherebbe prolungare senza motivo il mandato di 5 anni conferito dagli elettori al presidente ed ai consiglieri eletti, creando un vulnus alla legge che ne fissa i tempi del mandato.

4° mandato?

Zaia ha parlato anche del numero di mandati. La sua attenzione è alla Campania, dove De Luca ha fatto approvare una legge regionale che gli consentirebbe il 4° mandato. Bisogna vedere, osserva Zaia, “se il Governo impugnerà o meno la legge della Campania, perché se dovesse passare, autorizzerebbe i 4 mandati”.

Slittamento delle regionali al 2026. Zaia non sa nulla

E 4 mandati significherebbero 20 anni alla presidenza di una regione, cioè in un ruolo esecutivo. Un fatto inaccettabile, perché significherebbe consentire che si creassero delle incrostazioni di potere che poco hanno a che vedere con la democrazia. 

Quelli che sperano che nel 4° mandatoper Zaia portano a sostegno del loro desiderio il fatto che per i parlamentari non c’è limite di mandato e possono essere rieletti, se ci riescono, anche all’infinito. Ma è un’argomentazione che non regge. Deputati e senatori hanno un ruolo legislativo, ovvero discutono e fanno le leggi. Il presidente di una regione ha invece un ruolo esecutivo, decide come applicare le leggi, nomina dirigenti, destina fondi, esercita insomma una forma di potere. C’è quindi una distinzione sostanziale fra le due cariche ed equipararle significa non conoscere o far finta di non conoscere la loro differente funzione.

De Luca come Zaia stanno completando il 3° mandato, che vale 15 anni alla guida della loro regione. Un periodo più che sufficiente per dimostrare quello che sono stati capaci di fare.