(di Christian Gaole) In attesa del PAT Verona si muove. La prima proposta arriva dall’Associazione Barbieri col progetto presentato oggi in sala Delaini del Comune di Verona.
Dopo le prime indiscrezioni della vicesindaca Bissoli, e riportate dal Corriere, infatti, la Giunta non accenna a eliminare l’embargo sul piano regolatore che dovrebbe dare nuovo volto alla città per i prossimi vent’anni. Mentre il comune latita, l’associazione guidata dall’ex assessore e architetto Gian Arnaldo Caleffi, ha sottoposto oggi alla stampa il suo controPAT – come definito dal collega Lillo Aldegheri sul Corriere di Verona del 23 novembre. Fra i punti caldi il traforo delle Torricelle.
Fra chi lo vuole lungo e chi lo vuole corto, mentre l’amministrazione pare propendere per il corto, l’associazione Barbieri punta tutto sulla misura: “lungo è meglio” – lascia intendere Caleffi nel documento di 56 pagine consegnato oggi alla stampa. Ma non solo. Al traforo, che collegherebbe est e ovest, si aggiungerebbe una diagonale che unirebbe nord e sud della città.
“Il tratto sud della diagonale e la mediana est – afferma Caleffi – formano un ideale arco che era già presente nella pianificazione territoriale e urbanistica di Verona fin dal 1931. Quasi un secolo di tentativi di dare soluzione viabilistica a questa parte di città. La nostra proposta – conclude l’architetto – ha trovato la soluzione che concilia fluidificazione del traffico, riduzione delle interferenze tra traffico locale e traffico di attraversamento ed è rispettosa dell’ambiente, in primis del Parco dell’Adige sud”.
La proposta dell’associazione Barbieri, prevede inoltre: un parco urbano nel quartiere Golosine; la riorganizzazione delle scuole superiori che sarebbero ricollocate lungo la direttrice di via Roveggia con accessi agevolati grazie al progetto viabilistico della diagonale. “Gli edifici scolastici – dichiara Giuseppe Ottaviani, architetto – occuperebbero una vasta area liberando il centro storico dal traffico generato dagli spostamenti degli studenti e migliorando la qualità della vita urbana”. La delocalizzazione riguarderebbe anche i diversi uffici pubblici, quali INPS, Agenzia delle Entrate e uffici comunali, che verrebbero posizionati in prossimità della linea ferroviaria. Nella zona adiacente a stradone Santa Lucia è prevista la realizzazione di un’area dedicata agli studenti con l’obiettivo di risolvere il problema della carenza di alloggi per studenti fuori sede.
“Tutte queste iniziative ridurrebbero drasticamente la pressione del traffico sul centro storico nelle ore di punta” – conclude Ottaviani.
A questo punto non resta che attendere le proposte della Giunta per capire se sceglieranno la paglia lunga o quella corta o se, invece, rinuncerà proprio lasciando il traforo nei sogni dei veronesi.