(di Massimo Mariotti) Ho conosciuto Jean Marie Le Pen (foto Il Primato Nazionale) durante una vacanza, forzata, a Parigi. A dire il vero avrei dovuto stare tranquillo a casa delle due amiche della mia ragazza, dal cui cortile ogni sera potevo godermi lo spettacolo del Paradise Latin, ma da giovane militante non potevo evitare di conoscere altri attivisti di destra, dato che in giro trovavo spesso adesivi del Front National, con tanto di indirizzo.

Buon viaggio vecchio leone. Il saluto a Jean Marie Le Pen
foto Giornale di Brescia

Così un giorno mi sono presentato in rue Bernoulli ed ho suonato il campanello, mi ha aperto la porta una signora africana, ho pensato di avere sbagliato e sono sceso dal portiere che mi ha detto: “ Si, è la sede del FN, la signora è una militante della Martinica”. Alla faccia del razzismo che i rossi cercano di affibbiarci quotidianamente, ho pensato, anche i francesi hanno una visione imperiale come nell’antica Roma. 

Jean Marie Le Pen. Una conoscenza che rosale agli anni ’80

Sono stato ricevuto subito da Jean Marie, che negli anni ’80 non aveva ancora sfondato politicamente, lieto di incontrare un giovane missino. Mi ha raccontato le difficoltà che dovevano superare per poter fare propaganda politica, soprattutto a Parigi, dove vivevano in costante pericolo di aggressioni e di attentati dinamitardi. Il 2 novembre del 1976 gli avevano fatto saltare in aria la casa. Lo rividi altre volte nelle settimane successive, partecipando a volantinaggi e manifestazioni.

Prima di rientrare a Verona andai a salutarlo e mi regalò una copia di ogni manifesto, che i suoi militanti attaccavano nelle periferie della città, rischiando ogni volta la loro incolumità personale o l’arresto da parte della polizia. Tornato a Verona li ho portati nella sede del Fronte della Gioventù, a disposizione delle nostre manifestazioni.

Jean Marie Le Pen. Una consocenza che rosale agli anni '80
attentato alla casa di J.M.Le Pen

Un paio di anni prima ero andato in Spagna con Marco, altro giovane attivista, poi entrato nella carriera militare, anche da lì avevamo portato manifesti e striscioni di Fuerza Nueva, che non mancavano mai ai nostri comizi. Rividi Jean Marie, per caso, qualche anno dopo, durante una vacanza, quella volta normale. Stavo camminando verso il Louvre, quando mi resi conto che si andava formando una manifestazione politica.

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Lasciando da parte l’interesse culturale per un momento, corsi dove intuivo qualcosa di patriottico, richiamato dallo sventolare di migliaia di bandiere tricolori. Entrai nella piazza dove si trova la statua di Jeanne d’Arc, proprio mentre lui scendeva dalla sua auto per il comizio del 1’ maggio, che ogni anno radunava migliaia di suoi sostenitori. Mi riconobbe, salutandomi con simpatia e prima di salire sul palco, si tolse il distintivo che aveva alla giacca per appuntarlo sulla mia, mentre attorno i suoi mi guardavano sorpresi. Ci furono altre occasioni, in seguito; l’ultima fu al Congresso di Lille, quando alla guida del Front National era subentrata Marine. Cenammo insieme, con Gianluigi e Roberto, accompagnati da due storiche figure, Frederic e Jildaz. Buon viaggio, Vecchio Leone !