«Si mettano il cuore in pace. Lo diciamo chiaramente: alle prossime regionali la Lega e Luca Zaia saranno protagonisti. E non perchè lo decidiamo attorno ad un tavolo, ma perchè ce lo chiedono migliaia di militanti ogni giorno nelle tantissime sedi della Lega sul territorio, centinaia di sindaci, decine di consiglieri regionali, tutti i congressi del nostro partito. E noi i congressi li facciamo e li rispettiamo»: Alberto Stefani, segretario regionale della Lega, ha chiuso alle Golosine una giornata passata nelle sezioni scaligere dopo aver inaugurato quella della Val d’Adige.
E ai cronisti che l’attendevamo questo tardo pomeriggio alla Sala Benato ha ribadito che la Lega non intende rinunciare al Veneto: «Non è una questione di bandierine da mettere: la Lega arriva a queste elezioni dopo aver governato 15 anni, dopo essersi battuta in prima persona sul tema dell’autonomia differenziata e del federalismo fiscale che – attenzione – è uno degli obiettivo che lo stesso PNRR, oggi, fissa alla primavera 2026. Abbiamo fatto molto in termini di infrastrutture, di lavoro, di sviluppo, di identità: perchè non dovrebbe venirci riconosciuto tutto questo?».
Ai cronisti che chiedono cosa accadrà nel caso di “scenario peggiore” ovvero una rottura del tavolo nazionale che deciderà le candidature, Alberto Stefani non ha dubbi: «Non vedo perchè ci si dovrebbe alzare con una rottura. Credo che sia nell’interesse di tutti confermare il buon governo svolto, apprezzato dai cittadini veneti, senza imporre soluzioni estranee a questo sentiment».
Il messaggio è diretto in primis a Fratelli d’Italia – dopo le parole di ieri della premier Giorgia Meloni che rivendicava sia il Veneto “Credo che FDI abbia il diritto di proporre una candidatura” sia lo stop al terzo mandato “Sarebbe strano applicare un periodo diverso da quello fissato dalla riforma per il premierato” – che però deve ancora trovare una quadra sul nome del candidato presidente (Elena Donazzan o Luca De Carlo?), ma anche a Forza Italia che manda già avanti la candidatura di Flavio Tosi.
Nel frattempo la Lega “incassa” il dividendo del rinnovo della concessione dell’AutoBrennero firmato da Matteo Salvini: « Un passo importantissimo per il nostro territorio, con impatti significativi sulla viabilità di Verona e provincia. Nei prossimi mesi presenteremo uno studio dettagliato sui flussi del traffico, realizzato con un approccio scientifico grazie ad uno studio commissionato dalla Regione Veneto, che servirà ad orientare le scelte politiche sulla viabilità basandole su dati oggettivi» sottolinea Paolo Borchia, segretario provinciale della Lega di Verona e capo delegazione al Parlamento europeo.
Con lui Alessandro Montagnoli, membro del CdA dell’A22: «Un bando cinquantennale per investimenti strategici per il territorio, con la terza corsia fino a Modena e la terza corsia dinamica in direzione Brennero. Occasione storica da cogliere attraverso il lavoro di squadra degli enti locali, chiamati a trovare la sintesi più fattibile».