Sono Alberto Verlato, dottorando in Scienze biomediche cliniche e sperimentali, Samuele Cesaro, dottore di ricerca in medicina biomolecolare, Khulah Sadia, dottoranda in Medicina biomolecolare la vincitrice e i vincitori della undicesima edizione del bando “Fondo Gianesini Emma”.
La cerimonia di premiazione si è tenuta mercoledì 15 gennaio nell’aula De Sandre del Policlinico di Borgo Roma e ha visto la partecipazione di Giuseppe Lippi, preside della facoltà, Pietro Blengino Secretary of the Board UniCredit Foundation ETS, Davide Sterza Comitato Gestione del Fondo Gianesini Emma e i professori Simonetta Friso, Roberto Salvia e Giovanni Gotte dell’università di Verona componenti della Commissione giudicatrice. In rappresentanza della famiglia era presente Luisa Gianesini, nipote di Emma Gianesini, scomparsa all’inizio del 2021, che mossa dal desiderio di sostenere la ricerca scientifica e di sostenere le giovani e i giovani studenti dell’università di Verona, ha consentito con grande generosità alla creazione di questo Fondo che potrà operare per molti anni a venire consentendo a giovani meritevoli di specializzarsi all’estero.
L’iniziativa è stata promossa da UniCredit Foundation e dall’università di Verona, grazie alla generosa donazione della signora Gianesini. Le borse di ricerca, del valore di 50 mila euro ciascuna, permetteranno alla vincitrice e ai vincitori di svolgere un’esperienza di approfondimento di ricerca all’estero in ambito medico, con il coordinamento dei docenti della facoltà di Medicina e chirurgia dell’ateneo.
I progetti di ricerca
Il titolo del progetto di Alberto Verlato è “Profilazione spaziale del cancro gastrico con carcinomatosi peritoneale per affrontare la diffusione del cancro e migliorare l’immuno-oncologia di precisione” avrà luogo al Karolinska Institutet (Svezia) con il gruppo di ricerca guidato dal Dottore Andrea Ponzetta, dal 1° novembre 2025 al 1° novembre 2026.
Samuele Cesaro studierà il “Deficit di semialdeide deidrogenasi succinica: il ruolo dell’accumulo di metaboliti e la base per una terapia enzimatica sostitutiva” che prevede la collaborazione come referente estero di Sabine Jung-Klawitter in servizio al Zentrum für Kinder-und Jugendmedizin del Universitätsklinikum Heidelberg in Germania.
Khulah Sadia lavorerà a un “Approccio multi-omico per decifrare i meccanismi epigenetici nel cancro al fegato”. Per realizzerlo si recherà al dipartimento di Biochimica e genetica molecolare dell’università del Colorado dove collaborerà con Angelo D’Alessandro sull’integrazione di approcci omici per decifrare i fenomeni epigenetici nel cancro al fegato.