Per la sanità veneta, il 2024 è stato l’anno dei record: rispetto al 2023 e agli anni precedenti, tutte le prestazioni nei vari ambiti di cura sono aumentate in numeri assoluti e in percentuale, segnando punte mai registrate prima.
Questo quadro della situazione sanitaria, tutto con il segno “più”, è contenuto nel Rapporto sull’andamento dell’anno 2024, presentato oggi a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale a Venezia, dal Presidente Luca Zaia, che era affiancato dall’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin e dal Direttore Generale Regionale della Sanità Massimo Annicchiarico.
“Continuando a utilizzare il metodo del controllo di gestione, che dal 2010 ci ha consentito di non subire mai piani di rientro o commissariamenti nazionali – ha detto Zaia – i dati parlano chiaro: davanti a una mole di prestazioni che continua a crescere, e nonostante la perdurante carenza di camici bianchi (nel 2024 abbiamo messo a bando
746 posti riuscendo ad assumere soltanto 184 medici), il sistema non solo ha retto ma, a sostanziale parità di risorse umane, ha continuato ad aumentare le sue performances, segno che il lavoro è stato fatto con una gestione assolutamente virtuosa.
Di questo bisogna prima di tutto essere grati a tutti i circa 64 mila lavoratori del settore, la cui professionalità e abnegazione ha consentito di produrre di più a risorse invariate. Questi aumenti di produttività – ha aggiunto il Governatore – arrivano anche grazie al fatto che la nostra offerta al top qualitativo è molto attrattiva. Pochi sistemi al mondo, ad esempio, possono garantire una diagnostica ampia e tecnologicamente avanzata come la nostra”.
Zaia ha anche fatto riferimento al buon andamento delle iniziative per la riduzione delle liste d’attesa: “Rispetto al periodo del Covid, quando giocoforza si accumularono 500 mila attese, oggi sono state azzerate tutte le urgenze e le prestazioni a 10 giorni, mentre nella fascia D, differibile, da 82 mila galleggiamenti siamo passati a circa 10 mila”.
Della lunga lista di aumenti del 2024 rispetto al 2023 si evidenziano il primato per la richiesta di prestazioni, aumentata del 13% in un biennio e arrivata a 14.569.583 nel 2024 e per il soccorso in emergenza urgenza nell’ambito del quale il Suem 118 ha fatto segnare un più 13% rispetto al 2023, con 495.000 missioni effettuate.
Spiccano anche la specialistica ambulatoriale con più 2,4% sul 2023 a quota 17.832.083; la specialistica ambulatoriale complessa (relativa a più branche specialistiche che includono una visita e una serie di prestazioni diagnostiche), aumentata del 4% con 184.104 prestazioni; gli interventi chirurgici, che nel 2024 sono stati 503.479 con un aumento del 2% rispetto al 2023; gli accessi al pronto soccorso, cresciuti del 2,4% a 1.691.569; i ricoveri, aumentati dell’1% a quota 643.411; gli accessi al pronto soccorso, che nel 2024 sono stati 1.955.172 contro 1.913.538 del 2023; gli accessi al pronto soccorso pediatrico, aumentati dello 0,2% a quota 263.603.
Va ancora meglio se si considera il periodo 2022-2024. In questo caso, gli aumenti arrivano al 7% per gli interventi chirurgici; al 4% per i ricoveri; al 22% per gli interventi del Suem 118; al 13% per la richiesta di prenotazioni; all’8% per la specialistica ambulatoriale complessa.
Ancora alte le percentuali di accessi di codici bianchi e verdi ai Pronto Soccorso, considerabili “impropri” che, assieme, raggiungono più del 70% del totale.
“In questo caso ha detto Lanzarin – si intersecano vari fattori, ma contiamo di affrontare concretamente il problema a mano a mano che entreranno in funzione le 99 Case di Comunità che sono in corso di realizzazione utilizzando al meglio i fondi del Pnrr, alle quali potranno rivolgersi molte persone che oggi si indirizzano verso i pronto soccorso”.