(di Christian Gaole) Traforo, Metropolitana, rotonde e sottopassi. Quale futuro per la Verona di domani? Questa la domanda a cui Alberto Lorusso, presidente di Verona Riparte e Michelangelo Pivetta, professore di Architettura all’Università di Firenze, hanno cercato di rispondere ieri sera a Porta Palio.
Alberto Lorusso ha affermato: “Verona merita di essere amata. La filovia non risolverà il problema del traffico. Al netto delle dichiarazioni dell’amministrazione, ad oggi non abbiamo i mezzi per confermare quanto afferma la Giunta. La cosa certa è che si tratta di un’opera vecchia. Non potremmo pensare a una soluzione, certo più dispendiosa, ma che darebbe una nuova veste a Verona come la metropolitana? I finanziamenti si trovano, la mancanza di fondi non può essere una discriminante. Noi di Verona Riparte crediamo fermamente in questo progetto e ci impegneremo affinché venga posto all’attenzione della cittadinanza, anche per testare la sua fattibilità”.
Il professore dell’ateneo fiorentino ha dato il suo apporto tecnico e ha dichiarato: “Verona è una città che si costruisce su rotonde e sottopassi, la filovia sarà un fallimento parziale. La metropolitana sarebbe un progetto bellissimo. Una cosa va sottolineata: i cittadini ambiscono a una città più al passo con i tempi, ma per realizzare le innovazioni la popolazione deve inevitabilmente sopportare i disagi creati dai cantieri. Purtroppo in questa situazione la necessità di innovare la città collide con il benessere dei residenti”. L’architetto ha poi spiegato: “i cittadini chiedono di decongestionare dal traffico le arterie principali di Verona, ma allo stesso tempo non vogliono il cantiere sotto casa. Delle due l’una”.
La platea presente si è diviso tra chi ha espresso critiche, anche feroci, nei confronti dell’amministrazione e chi ha chiesto che Verona diventi una città più aperta, che si consideri di allargare il centro stesso della città.
I primi si sono spinti ad affermare: “la ztl è stata chiusa perché qualcuno della giunta abita in centro storico”.
Mentre i secondi hanno sottolineato: “Verona ha bisogno di infrastrutture più efficienti, di andare oltre la storicità della città e progettare una vera città del futuro”.