La Lega va all’attacco per restare allla presidenza del Veneto.

Alberto Stefani, segretario regionale della Lega, prendendo in considerazione il fatto che Zaia non è candidabile, ha tenuto a rimarcare che in ogni caso il candidato dev’essere un leghista. Non contano tanto i numeri secondo lui, quanto l’impegno del Carroccio per l’autonomia. 

Lega. Niente Zaia? E noi il Veneto lo vogliamo lo stesso

Nei gironi scorsi aveva anche messo in evidenza il radicamento territoriale della Lega, superiore a quello di tutti gli altri partiti: più di 1000 amministratori, fra sindaci, assessori regionali e comunali, consiglieri regionali e comunali e assessori,11 mila tesserati e 350 sezioni. Poco importa che in Veneto FdI abbia il 37,5% e la Lega il 13,1% (risultati delle europee, ultima consultazione in ordine di tempo).

La seconda bordata viene dal sindaco di Treviso, Mario Conte, che va giù di brutto, come se non ci fosse un domani e…una sua possibile candidatura per il dopo Zaia e su il Foglio spara ad alzo zero sui fratelli d’Italia veneti che, secondo lui, sono impresentabili, nostalgici del fascismo, divisi, impreparati, al punto che quando Zaia ha dovuto sostituire Elena Donazzan, eletta in Europa, come assessore, il partito della Meloni non sapendo chi indicare c’ha messo un sacco di tempo facendo spazientire Zaia.

Entrambe le prese di posizione sono molto forti e non lasciano spazio a mediazioni: o il candidato sarà nostro o correremo da soli.

Lega. Niente Zaia? E noi il Veneto lo vogliamo lo stesso

Ciliegina sulla torta la dichiarazione di Salvini al consiglio federale della Lega: “In Veneto squadra che vince non si cambia” ha detto. Della serie ‘Zaia o non Zaia il Veneto va alla Lega’. E poco dopo, ospite del salotto televisivo di Bruno Vespa, ha confermato che il Veneto va dato alla Lega perché ha governato bene.

Lega all’attacco. FdI possibilista

A fronte di queste prese di posizione decisamente forti, come L’Adige ha già evidenziato nei giorni scorsi, non si registra da parte di FdI un atteggiamento altrettanto deciso. Già la Meloni aveva risposto “che Fdi debba essere tenuto in considerazione. Penso che di queste vicende -dice- si debba discutere con serenità con gli alleati e lo faremo. Ci saranno elezioni regionali ampie e delicate, ne abbiamo cominciato a parlare e continueremo a farlo”.

A rinforzare il dubbio che FdI non sia poi così determinato a far valere il suo peso elettorale in Veneto arriva oggi la dichiarazione di Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, che arriva a dire che “abbiamo sempre governato bene e insieme, non è che ci si ammazza per il Veneto”.
Due atteggiamenti molto diversi. Aggressivo e determinato quello dei leghisti. Diplomatico e possibilista quello dei ’fratelli’. Risultato: alle regionali tutto è possibile.