Interventi innovativi all’Ospedale di Legnago: all’Unità Operativa Complessa di Ortopedia e Traumatologia, diretta dal Dott. Michele Trevisan, sono stati eseguiti interventi di protesi di rivestimento dell’anca attraverso  un  accesso chirurgico  mininvasivo per via anteriore. E i dati del 2024 mostrano un incremento degli interventi che nell’ultimo quinquennio supera il 28 per cento: 1512 per l’anno appena concluso, rispetto ai 1172 del 2019, anno di riferimento pre-pandemia Covid.

«Siamo tra i primi ospedali in Italia ad eseguire questo tipo di protesi di rivestimento dell’anca per via anteriore», spiega il Dott. Trevisan. «In questo intervento la testa del femore artrosica viene rivestita da una superficie di metallo. La protesi riproduce le dimensioni della testa femorale originale, in modo che il paziente possa percepire l’anca come naturale e stabile».

 La protesi di rivestimento dell’anca rappresenta un’alternativa alla protesi d’anca tradizionale, garantisce un ripristino dell’anatomia ed è indicata soprattutto in casi specifici: pazienti giovani e di sesso maschile, con alte richieste funzionali (per esempio: ritorno all’attività sportiva, professionista ma non solo), con esiti di fratture e non di osteoporosi.

«A un intervento di questo tipo si è sottoposto, per esempio, l’allenatore ex tennista britannico Andy  Murray, campione olimpionico», spiega ancora il Dott. Trevisan. «E dopo l’operazione ha potuto continuare la sua carriera sportiva. La protesi di rivestimento è una pratica in uso ma l’accesso chirurgico fino ad ora utilizzato è stato per via postero-laterale e laterale. La procedura che abbiamo introdotto al Mater Salutis prevede il posizionamento della protesi per via anteriore, preservando i muscoli e i tessuti, associando così i vantaggi della protesi  di rivestimento a quelli legati alla mini-invasività sui tessuti muscolari in modo che il paziente possa riprendere rapidamente la piena autonomia. Riusciamo a realizzare questo tipo di intervento senza letti di trazione o strumenti particolari ma con i comuni strumenti in uso in sala operatoria. Con il Dott. Stefano Negri e la mia equipe – che ringrazio per l’impegno, la dedizione e la professionalità – ci siamo esercitati a lungo in laboratorio, prima di riprodurre la tecnica senza letto di trazione».

I NUMERI.

I dati del 2024 parlano di una UOC di Ortopedia del “Mater Salutis” in crescita. Questi i numeri degli interventi dell’anno appena trascorso, messi a confronto con il 2019, anno di riferimento pre-pandemia Covid:

2024 – 1512 interventi totali (nel 2019 sono stati 1177: + 28,46 per cento)

2024 – 172 protesi di anca in elezione (nel 2019 sono state 62).

2024 – 103 protesi di ginocchio (nel 2019 sono state 45).

2024 – 243 fratture di femore (nel 2019 sono state 222).