(di Matteo Pressi*) Negli ultimi giorni di dicembre il Ministero dei Trasporti ha avviato formalmente il procedimento di rinnovo della concessione per la gestione dell’autostrada del Brennero, arteria fondamentale che connette la provincia scaligera con l’Austria e il centro Italia.

La durata cinquantennale della concessione che lo Stato si appresta a rilasciare rende l’idea dell’importanza strategica di questo passaggio. Salvo sorprese dell’ultimo momento, la concessione in discussione dovrebbe essere affidata alla società A22 s.p.a., l’ente pubblico partecipato dai Comuni, dalle Province e dalle Camere di commercio che già gestisce l’autostrada e che vede al suo interno anche tre soci veronesi: il capoluogo, l’amministrazione provinciale e l’ente camerale, che detengono circa il 12% della società.

Come reso noto dal Ministero, al rilascio della concessione è legato un piano di investimenti pari a 9.2 miliardi di euro da realizzarsi a carico del gestore, alcuni dedicati al miglioramento e alla manutenzione dell’autostrada in sé e per sé, altri legati alla realizzazione di nuove opere che a essa si collegano o le sono funzionali.

Proprio attorno agli investimenti da realizzare nei prossimi anni, connessi al rinnovo della concessione autostradale, si è aperto un ampio dibattito che ha coinvolto tanto la politica locale quanto il mondo delle professioni e delle imprese.

Matteo Pressi sindaco di Soave
Matteo Pressi, sindaco di Soave e già consigliere della Provincia di Verona

Dal 2017 al 2019, in qualità di delegato ai trasporti della Provincia di Verona, ho promosso assieme alle Province di Trento e Bolzano, la riassegnazione della concessione autostradale alla società pubblica che già oggi la gestisce, mettendola al riparo dalle mire di numerosi gruppi privati, anche stranieri, che da tempo ambiscono ad entrare nel business della gestione delle autostrade italiane.

A22 S.p.a. è una società in mano pubblica per circa il 90%, molto sana. Negli ultimi tre anni ha prodotto circa 230 milioni di euro di utili, in buona parte tornati sul territorio sotto forma di dividendi pagati agli enti locali soci. E’ ovvio che possa fare gola ai privati ma il nostro compito deve essere quello di mantenere in mano pubblica le infrastrutture strategiche e redditizie.

Per quanto riguarda il territorio della Provincia di Verona, a partire dal 2017 si è cercato di coordinare, cercando di trarne dei benefici, tre scenari: la scadenza della concessione della A22, la prossima scadenza della concessione della A4 (prevista nel 2026) e l’apertura del Tunnel Ferroviario del Brennero (Tfb), prevista nel giro di 6/8 anni. In particolare, questo ultimo fatto comporterà lo spostamento di gran parte del traffico merci dalla gomma al ferro, utilizzando il futuro interporto di Isola della Scala come hub sud, poiché il Governo austriaco ha già più volte ribadito che una volta entrata in funzione l’infrastruttura ferroviaria non vi sarà più la possibilità di concedere il transito su suolo austriaco di gran parte dei tir che oggi esportano verso nord le nostre merci e viceversa.

Uno scenario quindi molto composito, che richiede di mettere a sistema più elementi allo scopo di salvaguardare la centralità logistica del territorio veronese e con essa il reddito di numerose imprese del settore e dei loro dipendenti.

Coordinando i tre scenari, la soluzione suggerita è quella dell’avvio della progettazione e costruzione della “strada Mediana”, un’opera di cui si parla da qualche decennio ma sempre rimasta al palo per problematiche economiche. Problematiche che, utilizzando il denaro reso disponibile dalle nuove concessioni dell’Autobrennero e della Serenissima, sarebbero risolte almeno in larga parte.

Un’occasione, questa della partita legata alle nuove concessioni autostradali che potrebbe quindi rappresentare l’opportunità per rilanciare un’opera di cui il territorio del basso e dell’est veronese manifestano da tempo l’esigenza.

La futura “strada Mediana” dovrebbe collegare il casello di Nogarole Rocca con Isola della Scala, dove dovrebbe sorgere il nuovo interporto e da lì proseguire verso Bovolone intercettando la SS 434 “Transpolesana”. Di qui, poi, l’infrastruttura dovrebbe proseguire verso il casello di Soave – San Bonifacio chiudendo un anello che interconnetterebbe la A22, la A4 e la SS 434, portando la provincia di Verona ad un livello di infrastrutturazione migliore di quello di oggi, unendo la parte ovest della provincia con la parte est, servendo altresì la pianura. La nuova infrastruttura, inoltre, sgraverebbe il nodo di Verona sud da una parte del traffico attuale, creando anche la concreta possibilità in futuro di raccordarsi alla S.S. Pedemontana Veneta.

il primo lotto della Mediana, da Nogarole Rocca a Bovolone potrebbe essere in buona parte finanziato con i fondi messi a disposizione da A22 in sede di rinnovo della concessione già scaduta. Il finanziamento del secondo lotto, da Bovolone a Soave – San Bonifacio, dovrebbe essere oggetto di una attenta riflessione in sede di ridiscussione, tra poco meno di due anni, della concessione dell’autostrada Serenissima, prossima alla scadenza.

Un meccanismo quindi molto simile a quello utilizzato per la concessione del Passante di Mestre, che mira alla redistribuzione sul territorio, sotto forma di opere viabilistiche ad utilizzo gratuito, dei guadagni generati dalla tratta autostradale.

Si tratta di un’opportunità che si presenta oggi e che, se persa, si presenterà nuovamente tra cinquant’anni. Occorre quindi iniziare subito a dialogare con le amministrazioni comunali coinvolte allo scopo di progettare assieme questa opera che, interessando il territorio di più comuni, deve trovare la loro partecipazione attiva. Le infrastrutture sono un motore di sviluppo ineguagliabile e quindi rappresentano una enorme occasione per creare ulteriore benessere nei nostri territori. Immaginate l’impulso che potrebbero conoscere alcuni distretti del basso veronese che si troverebbero, grazie alla nuova arteria, vicini ad un anello che collega la Transpolesana, la A4 e la A22: la capacità logistica di questi ambiti risulterebbe di gran lunga migliorata.

(* Sindaco di Soave – Foto VeronaSera)