(c.g.) Il traforo, che sia lungo o corto, continua a essere l’argomento più discusso a Verona. Oggi, in sala Delaini, l’associazione Giuseppe Barbieri ha presentato la sua idea di traforo, una proposta che si aggiunge al piano di assetto del territorio. La proposta dall’associazione consiste uno svincolo sotterraneo in testa a via Marsala. Prendendo per buono il traforo Poiano – Ca’ di Cozzi, quindi, l’associazione Barbieri propone una variante sotterranea con uscita intermedia all’altezza di viale dei Colli.
Questa apertura “sarebbe necessaria per aprire il sistema chiuso di Valdonega che oggi intasa Porta San Giorgio”. In questo modo, continua la nota, “con la suddivisione del percorso della galleria in due tronchi, di circa mille metri ciascuno, aumenterebbero i margini di sicurezza grazie a vie di fuga ben specifiche”. Per non congestionare ulteriormente il traffico l’associazione propone di “porre una ZTL per i soli residenti” i quali avrebbero a disposizione tre possibilità di accesso e uscita: Via Marsala, Via Ippolito Nievo e Porta San Giorgio verso il centro; il ramo ovest della galleria in direzione dell’Ospedale di Borgo Trento e della Valpolicella; il ramo est verso Borgo Venezia e la Valpantena.
Tullio Galletti, professore, architetto, urbanista ed ex dirigente della Provincia di Verona, ha proposto questa divisione per snellire il collegamento Ca’ di Cozzi-Parona, attuale ipotesi di collegamento col traforino prospettata dalla Giunta Tommasi nel pat.
L’architetto Gian Arnaldo Caleffi, presidente dell’associazione, ha dichiarato: “questa proposta è rivolta, ovviamente, al Comune di Verona, ma anche al neo costituito Comitato per la realizzazione del Traforo”.
Inoltre, per rendere l’opera vivibile per i cittadini, l’architetto Bonini propone “l’uso di asfalti drenanti e a basso impatto acustico”. In questo modo si potrebbero ridurre le “isole di calore e abbassare notevolmente la temperatura all’interno delle gallerie, come dimostrano recenti studi”, ha concluso Benini.