La soluzione del sovraffollamento dei Pronto Soccorso e degli accessi impropri oltre che delle gravi carenze della medicina territoriale passano attraverso la costituzione delle Case e degli Ospedali di Comunità.

Le case di comunità, ispirate al modello delle Case de Salud spagnole punto di riferimento sanitario sul territorio in funzione tutti i giorni h.24, offrono 10 servizi: medico di base, specialistica ambulatoriale, servizi diagnostici, infermieri di comunità, assistenza domiciliare integrata, punto prelievi, assistente sociale, servizi di prenotazione, punto unico di accesso e partecipazione della comunità.

Gli Ospedali di Comunità sono finalizzati al ricovero breve per un massimo 30 giorni di coloro che escono dall’ospedale per acuti, ma che ancora non sono ingrato di tornare a casa per fruire della assistenza domiciliare integrata e che quindi necessitano di una struttura intermedia fra l’ospedale vero e proprio e il proprio domicilio o una casa di riposo.

In Veneto 95 Case di Comunità

Case di Comunità essenziali per la sanità territoriale

La Regione Veneto ha previsto la costituzione di 95 Case di Comunità, con una spesa di 135,4 milioni di euro e 35 Ospedali di Comunità per una spesa di 74 milioni di euro, tutti provenienti dai fondi del Pnrr.

La Ulss 9 Scaligera ha già costruito 16 Case di Comunitàin tutta la provincia di Verona, destinate, con altre 2 in cantiere, ha garantire il servizio a 927 mila abitanti, con un rapporto di una struttura ogni 57.952 abitanti.

In Veneto la Ulss 6 Euganea della provincia di Padova, che ha una popolazione pressoché uguale, con 4 mila abitanti in più, ce ne sono 20, ma ci sono ben 17 cantieri avviati. In quella di Vicenza – Ulss 7 Pedemontana  e  Ulss 8 Berica ce ne sono 17 con 9 cantieri avviati. In quella di Treviso ce ne sono 17 con 11 cantieri avviati. Ma notare che queste due province hanno circa 50 mila abitanti in meno di quella di Verona.

Case di Comunità essenziali per la sanità territoriale

Sono invece 8 gli Ospedali di Comunità della Ulss 9 Scaligera con l’’Azienda Ospedaliera Universitaria per un totale di 320 posti letto con un rapporto di 35 posti letto ogni 100 mila abitanti. In cantiere c’è un solo Ospedale di Comunità.

L’Ulss 6 Euganea con l’Azienda Ospedaliera Universitaria ne ha 4 per un totale di 233 posti letto con un rapporto di 25 posti letto ogni 100 mila abitanti. In cantiere ci sono 4 Ospedali di Comunità.

L’ Ulss 7 Pedemontana  e  Ulss 8 Berica che coprono la provincia di Vicenza ne hanno 7 per un totale di 223 posti letto con un rapporto di 26 posti letto ogni 100 mila abitanti. In cantiere ci son 5 Ospedali di Comunità.

L’Ulss 2 della Marca Trevigiana ne ha 6 per un totale di 229 posti letto con un rapporto di 26 posti letto ogni 100 mila abitanti. In cantiere ci sono 4 Ospedali di Comunità.

Da questi dati si può dedurre come il Veneto si stia avviando sulla strada della riforma della sanità territoriale, unico modo per sollevare gli ospedali dalla pressione cui sono sottoposti da anni a causa dell’inadeguatezza del servizio offerto all’utenza dai medici di medicina generale, dai pediatri di libera scelta e dalla Guardia Medica.

Com’è noto e com’è esperienza comune la possibilità di accedere al medico di base in orari molto limitati e solo nei giorni feriali, il fatto che molti di loro sono andati in pensione lasciando scoperti migliaia di utenti, nonché i limiti del servizio della Guardia Medica inducono molti pazienti a ricorrere ai Pronto Soccorso anche per problemi che potrebbero essere risolti tranquillamente sul territorio. Lo dimostra il fatto che i codici bianchi e verdi sono la stragrande maggioranza degli accessi ai Pronto Soccorso.

Delle Case di Comunità ben funzionanti, con orari che garantiscano la copertura h.24 7 giorni su 7, degli Ospedali di Comunità che prendano in carico i pazienti dimessi dagli Ospedali per acuti e un’efficiente Assistenza Domiciliare Integrata sono l’unico modo per rendere il Servizio Sanitario efficiente ed efficace, filtrando a monte il flusso che altrimenti arriva agli Ospedali.