(di Martina Scrimali) Scade venerdì 31 gennaio la possibilità di richiedere il bonus a sostegno delle famiglie residenti nel Comune di Lavagno.
Si tratta di un contributo pari a 20.000 euro, che prevede un massimo di 450 euro per ciascun nucleo familiare. Il bonus è destinato a coloro che non sono riusciti ad accedere ai fondi previsti dalla carta “Dedicata a te” 2024 dell’Inps, utilizzata per l’acquisto di generi alimentari.
Il contributo, che verrà distribuito in base alle fasce Isee, è strutturato per aiutare le famiglie a far fronte a spese quotidiane come bollette, affitti, mutui o spese scolastiche. «Anche nel nostro paese ci sono nuclei familiari che in questa fase hanno difficoltà a fare fronte alle spese quotidiane. – Ricorda il sindaco Vanzan -. Come amministrazione comunale siamo impegnati a sostenere le famiglie sia con servizi rivolti ad ogni fascia d’età, sia con contributi economici utili a fronteggiare situazioni di disagio».
Come domandare il bonus:
Il bando, disponibile sul sito del Comune, stabilisce i criteri di accesso, tra cui la residenza a Lavagno e un Isee inferiore ai 15 mila euro per l’anno 2024. Per partecipare, i cittadini dovranno presentare una domanda, entro venerdì 31 gennaio 2025, completa di attestazione Isee in corso di validità, la copia delle bollette, delle spese di affitto, delle spese scolastiche e, se presente, una dichiarazione di eventuali debiti nei confronti del Comune di Lavagno.
L’assessore alle Famiglie, Roberta Pignoli, ha spiegato che «questo progetto è stato strutturato per dare la possibilità di accedere al contributo a coloro che, per motivi di graduatoria o perché sono finiti i fondi, non sono riusciti ad usufruire dell’iniziativa promossa dall’Inps».
Per questo nel mese di agosto, il Comune ha verificato la graduatoria delle carte “Dedicata a te” distribuite dall’Inps, ma poiché le risorse non erano sufficienti, ha deciso di intervenire con questo contributo aggiuntivo.
Nel frattempo prosegue il servizio di assistenza domiciliare, per aiutare le persone principalmente anziane a svolgere le consuete attività della vita quotidiana. «Stiamo predisponendo anche un servizio educativo domiciliare per ragazze e ragazzi con particolari necessità. Intendiamo rivolgere una particolare attenzione anche alle fasce d’età più giovani», conclude Pignoli.