L’iniziativa che ha portato allo sblocco degli indennizzi Agricat per 19.000 agricoltori rappresenta una risposta concreta alle richieste avanzate dalla Coldiretti durante le mobilitazioni di la settimana scorsa sotto le Prefetture di diversi territori, tra cui Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Trentino Alto Adige. Questi territori, colpiti negli ultimi tre anni da eventi climatici estremi, hanno visto perdite economiche stimate in circa 20 miliardi di euro per l’agricoltura italiana.

Il risultato ottenuto è il frutto di un importante impegno da parte delle istituzioni, come ha sottolineato Carlo Salvan, Presidente di Coldiretti Veneto. Salvan ha ringraziato in particolare il Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, il direttore di Agea, Fabio Vitale, e l’intera struttura di Agea, per il supporto ricevuto.

“La task force richiesta dalla Coldiretti ha dato finalmente risposte concrete a beneficio delle aziende agricole e dei Condifesa coinvolti, che si trovano a fronteggiare perdite economiche devastanti a causa di eventi atmosferici sempre più estremi e imprevedibili”, ha commentato Salvan. “Un lavoro che deve proseguire, in particolare sul fronte assicurativo.”

Alex Vantini, Presidente di Coldiretti Verona, ha dichiarato: “Questo primo passo ci conforta e ci incoraggia a proseguire nel dialogo con le istituzioni, ma anche con la stessa determinazione mostrata in piazza il 24 gennaio, per garantire che tutte le richieste dei nostri associati vengano accolte. Tra queste, il completamento dei risarcimenti per gli anni passati e una pianificazione chiara per il futuro. Lo strumento assicurativo è imprescindibile per fare vera imprenditoria in agricoltura.”

Anche Davide Ronca, Presidente di Codive, ha ribadito l’importanza del settore della Gestione del Rischio in Agricoltura: “Il supporto assicurativo è essenziale per sostenere il reddito delle nostre aziende agricole. Negli ultimi anni, gli eventi climatici estremi hanno messo a dura prova il nostro territorio, e senza una copertura adeguata, le aziende non possono pensare di andare avanti. Purtroppo, i ritardi nei pagamenti dei contributi 2022 e 2023 e la riduzione della percentuale di contributo hanno creato disagi e insoddisfazione, motivo per cui chiediamo il pagamento immediato dei contributi arretrati. Le istituzioni devono proteggere e rafforzare economicamente questo strumento, indispensabile per la sopravvivenza delle nostre aziende.”

Con lo sblocco degli indennizzi, si apre quindi una nuova fase di speranza per l’agricoltura italiana, ma anche un impegno rinnovato verso la pianificazione di un futuro più sicuro, che possa far fronte ai sempre più gravi impatti dei cambiamenti climatici.