Il Consiglio Nazionale Fimmg, il potente sindacato dei medici di medicina generale, è sul piede di guerra e annuncia la mobilitazione dell’intera categoria. Motivo? La possibilità ventilata che i medici di base passino dal rapporto di liberi professionisti convenzionati a dipendenti delle Aziende sanitarie.

Questa possibilità non li vede solo contrari, ma addirittura indignati, come recita il comunicato del Consiglio Nazionale Fimmg che “esprime forte indignazione causata dalle incalzanti notizie di stampa che annunciano provvedimenti legislativi, con pressing delle Regioni sul Ministero della Salute, che prevederebbero la “dipendenza” dei medici di medicina generale, fondato sulla falsa narrazione di un rifiuto della categoria di poter svolgere la propria attività nelle Case di Comunità di cui al DM/77”.

I medici di base sul piede di guerra. No alla dipendenza Asl

I medici di medicina generale sono contrari ad ogni soluzione legislativa “che modifichi il ruolo giuridico degli attuali e dei futuri medici di medicina generale in quanto tale provvedimento, non solo non risolverebbe i reali problemi del sistema sanitario territoriale, ma sottrarrebbe ai cittadini nel loro ambiente di vita l’unica figura di riferimento fiduciaria esistente nell’assetto socio-sanitario attuale, rappresentato dal medico di famiglia”.

Dimissioni di massa dei medici in caso di rapporto di dipendenza

Secondo i medici di base se dovesse essere decisa la loro dipendenza dal Ssn scatterebbero le dimissioni di massa e il pensionamento anticipato di migliaia di medici con il conseguente default definitivo dell’assistenza territoriale del nostro Paese.

Un collasso che lascerebbe il posto alla totale privatizzazione del territorio, desiderio di chi oggi ipocritamente persegue l’obiettivo della privatizzazione del Servizio Sanitario Nazionale e che invitiamo ad assumersi la responsabilità di fronte ai cittadini di dichiararlo apertamente!”

Inoltre la Fimmg smentisce categoricamente le voci secondo le quali i medici di base non vorrebbero partecipare ai progetti inerenti le Case di Comunità. La presa di posizione del sindacato dei medici di medicina generale manifesta la volontà di mantenere lo status quo. Ma questo difficilmente potrà accadere, visto che è dall’inefficienza della medicina territoriale che dipende il sovraffollamento dei Pronto Soccorso, sommersi da codici banche e verdi, tutte richiesta che potrebbero essere evase dalla medicina di base. Se funzionasse.