Pronto Soccorso, s’aggrava la crisi. Manca il personale sanitario in generale, ma soprattutto nei Pronto Soccorso.  Nel 2024, il 74,9% dei posti nelle scuole di specializzazione in Medicina d’emergenza-urgenza non è stato coperto. Nessun giovane laureato in medicina e chirurgia s’è presentato. Il che vuol dire che non ci sono prospettive di migliorare il servizio nei prossimi anni. Va deserto anche il 50% dei posti in specializzazioni chiave come Chirurgia generale, Chirurgia Toracica o Nefrologia

I dati sono ufficiali. Li ha forniti il Ministero della Salute e l’Agenas, l’agenzia nazionale, per i servizi sanitari. 

Tutte queste specializzazioni indirizzano ad un lavoro che oltre ad un grande carico di responsabilità presenta un impegno che non è ripagato adeguatamente in termini di retribuzione. 

pronto soccorso

Ma perché, si chiede il comune cittadino utente del Servizio Sanitario, fino a ieri questo non accadeva? Semplicemente perché la base di coloro che si laureavano in medicina era molto più ampia, dato che non c’era nessuna barriera all’iscrizione. Così, giunti alla fine del corso di laurea, i giovani medici che si dovevano indirizzare su una specialità, quando non trovavano posto in quella preferita, dovevano per forza accettarne un’altra. E così tutte venivano riempite. 

I gettonisti per coprire i posti ai Pronto Soccorso

Oggi invece, a causa del numero chiuso che ha ridotto il numero dei medici, certe scuole di specializzazione, come appunto quella d’emergenza-urgenza, restano mezze vuote. Con tutte le conseguenze in prospettiva futura sul servizio. Non ci si deve quindi meravigliare né lamentare se poi gli Ospedali devono fare ricorso ai gettonisti. L’alternativa è ridurre l’assistenza, ma questo non sarebbe accettabile. 

Come se ciò non bastasse aumentano i camici bianchi  che si licenziano dal pubblico per andare a lavorare nel privato. Nel 2016 sono stati 1.564. Nel 2022 il triplo: 4.349

Va ancora peggio per gli infermieri: nel 2016 si sono dimessi in 1.854, Nel 2022, 6.651.
Nello scorso anno accademico il 15% dei posti del 1° anno nella facoltà di Scienze Infermieristiche è rimasto vuoto e il numero di domande di iscrizione dalle 45 mila del 2010 e calato alle 20 mila del 2020