Crisi tedesca, dazi Usa e caro bollette. Niente di buono all’orizzonte per l’economia italiana. Sono altrettanti motivi di preoccupazione.
La crisi dell’economia tedesca degli ultimi 2 anni ha danneggiato il nostro sistema produttivo per 5,8 miliardi. Nel 2023 le esportazioni in Germania sono diminuite di 2,7 miliardi. Ma solo nei primi 10 mesi del 2024 di ben 3,1 miliardi. E se non scoppia la pace in Ucraina i danni per noi potrebbero aggravarsi.
![Crisi tedesca, dazi e bollette mettono in difficoltà la nostra economia 1 la crisi tedesca, i dazi Usa e il caro bollette](https://www.giornaleadige.it/wp-content/uploads/sites/2/2025/02/pipes-4161383_1280-1024x682.jpg)
Questa situazione, secondo l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, deve preoccupare più della ventilata imposizione di dazi da parte degli Usa annunciata da Trump, le cui ripercussioni commerciali per l’Italia potrebbero essere meno gravi di quanto temuto.
Gli States, che dopo la Germania sono il secondo Paese per il nostro export, avevano già imposto dazi del 10% alle nostre merci nel 2020, anno in cui le nostre esportazioni in quel paese sono diminuite di 3,1 miliardi.
Ma in questo calo bisogna metterci anche il Covid, che ha causato un crollo del commercio mondiale. E la pandemia ha quasi sicuramente inciso più dei dazi.
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I dazi Usa al 10% potrebbero incidere per 3,5 miliardi
Ciò nonostante il nostro export in Usa continua a crescere dal 2010. 67,2 miliardi (10,7% del totale) nel 2023. Nei primi 10 mesi del 2024 (ultimo dato disponibile) le nostre vendite negli Usa sono diminuite di quasi 1,5 miliardi (-2,7%).
L’introduzione di dazi al 10% provocherebbe una riduzione delle esportazioni italiane verso gli Usa per 3,5 miliardi, che salirebbe a 10/12 miliardi se l’aliquota arrivasse al 20%.
Settori più penalizzati: farmaci, auto, le navi/imbarcazioni, macchinari, i vini, prodotti petroliferi e abbigliamento.
Le regioni più colpite sarebbero la Lombardia (14,2 miliardi), l’Emilia Romagna (10,4), la Toscana (9,1), il Veneto (7,5) e il Piemonte (5,5) che valgono il 70% dell’export in Usa, il cui valore supera i 67 miliardi di euro, pari al 10,7% del nazionale.
A complicare le cose ci si mette anche il caro energia che potrebbero costare all’intero sistema imprenditoriale 13,7 miliardi in più rispetto al 2024 (+ 19,2%) per una spesa complessiva di 85,2 miliardi. Come per la diminuzione delle esportazioni in Germania e per gli eventuali dazi americani a farne le spese più degli altri sarebbero le imprese del Nord.