Presidenza Confindustria Veneto, le territoriali di Verona e Vicenza s’impuntano su Raffaele Boscaini, nomina in stallo. L’accordo tra le due associazioni ha bloccato la corsa della leader uscente di Confindustria Belluno Dolomiti, Lorraine Berton, imprenditrice del settore occhiali che guida anche la realtà confindustriale nazionale di settore Anfao e la fiera specializzata di Milano, Mido.

La mossa di indicare l’imprenditore Raffaele Poli, presidente di Assocarta, ha portato a un nulla di fatto per il primo giro di consultazioni della commissione formata da  Luca Businaro (Belluno Dolomiti), Giulia Faresin (Vicenza), Giulio Pedrollo (Verona), Alberto Zanatta (Veneto Est). Ora i “saggi” sono di nuovo al lavoro per trovare il successore di Enrico Carraro alla guida della federazione regionale che rappresenta , attraverso le Associazioni e Unioni territoriali, oltre 8.750 imprese per un totale di 422.000 addetti.

Verona e Vicenza sono ferme nel far valere la regola non scritta della rotazione e della rappresentanza ricordando che l’ultimo presidente veronese della federazione che gestisce il premio letterario Campiello è stato dal 2005 al 2009 Andrea Riello, morto improvvisamente in azienda nel 2022. Ma dalle parti di Belluno si fa notare che le Dolomiti non vedono un presidente di Confindustria regionale addirittura da quasi trent’anni.

Ora il pallino è in mano a Paola Carron, presidente da fine 2024 della territoriale più importante, quella di Confindustria Veneto Est, che ha più di cinquemila soci. Da sola, per le stringenti regole elettorali venete, non può decidere nulla; ma senza Veneto Est non si può eleggere nessuno. In questa fase sia Verona che Vicenza rimangono ferme sull’indicazione di Boscaini, presidente uscente di Verona, imprenditore di famiglia col vino, fresco vicepresidente della società editrice della Gazzetta di Mantova, il più antico giornale italiano, dove la veronese Athesis ha il controllo col 60% e gli imprenditori locali sono appena entrati in cordata col 40%.

E proprio la società che controlla i quotidiani Arena e Giornale di Vicenza più le televisioni Telearena e TVA potrebbe essere il nodo che ha unito sempre di più la Confindustria presieduta da Laura della Vecchia con quella che Boscaini dovrebbe lasciare in primavera per far posto al vertice a Giuseppe Riello. I bene informati sostengono che il patto di ferro tra le due associazioni passerebbe anche da un rinsaldarsi degli interessi editoriali.

L’investimento in Nem di Videomedia, la società che controlla Tva Vicenza, non sarebbe stato per ora soddisfacente, troppo potere al promotore e “re” degli aeroporti veneti Enrico Marchi, poco spazio agli altri soci del Nordest. Una gestione che avrebbe consigliato di non dimenticare il campo di gioco classico di Confindustria Vicenza nei media, cioè l’Athesis, archiviando una possibile entrata diretta della società in Nem e sviluppando possibili sinergie anche a livello veneto. La prima partita di questo rinnovato asse Verona – Vicenza potrebbe essere proprio la presidenza di Confindustria Veneto.

Tenendo conto anche di un altro fattore: in scadenza c’è anche la guida berica, con in pista l’ex vice presidente nazionale Barbara Beltrame quando al vertice nazionale c’era Carlo Bonomi, un fedelissimo di Emma Marcegaglia, dominus mantovana e grande sconfitta nell’elezione di Emanuele Orsini un anno fa.

il Veneto ancora una volta si presenta diviso, sarà dura trovare la quadra con il complicato meccanismo elettorale attuale. Serve tanta opera di persuasione e mediazione. E anche qualche concessione. L’arduo compito toccherà alla Carron.