Nuovi Ambiti territoriali sociali (Ats): “Il sistema sociosanitario è a rischio tenuta e i bilanci dei piccoli Comuni potrebbero saltare. La Regione deve ricalibrare alcuni parametri della recente riforma e mettere risorse”.

Lo dice Forza Italia, con il coordinatore veneto ed europarlamentare Flavio Tosi, i consiglieri regionali Alberto Bozza e Fabrizio Boron e il coordinatore provinciale di Belluno e Sindaco di Seren del Grappa Dario Scopel. Si fa riferimento alla legge regionale dello scorso marzo che ha introdotto gli Ats, alla quale Boron (in commissione Sanità) e Bozza avevano portato un miglioramento con un emendamento che salvaguardava il sistema delle convenzioni con i Comuni associati per i Comuni capoluogo, dando così a essi la facoltà di non dover passare dai nuovi Ats.

Il problema però ce l’hanno soprattutto i piccoli Comuni non convenzionati che rientrano negli Ats: “Si pongono forti dubbi sulla effettiva sostenibilità del nuovo sistema – dice Scopel – Anzitutto per ragioni economiche: senza adeguate risorse finanziarie, anche da parte della Regione, è impensabile che i territori possano fare fronte da soli ad una situazione impattante che, con il veloce e progressivo invecchiamento della popolazione, si farà sempre più pesante. C’è poi però anche una questione legata alle risorse umane, altro tema che vede in affanno i nostri Comuni, già chiamati a supportare tutta una serie di criticità sociosanitarie legate a malattie croniche come demenze e Alzheimer”. “L’impressione – continua Scopel – è che si cerchi di far rotolare a valle (cioè sui Comuni e sulle famiglie) problematiche che non possono e non devono essere affrontate senza un ruolo attivo e primario della Regione”.

Tosi sottolinea dunque la linea di Forza Italia: “Chiediamo che la Regione intervenga per migliorare la legge e si impegni in prima persona per farla funzionare davvero. Con gli attuali parametri la riforma grava sui Comuni, che andrebbero invece aiutati, non caricati di oneri. Perciò vanno stanziate risorse economiche e di personale per sostenere i Comuni in questo nuovo sistema”. Il tema dell’assistenza socioassistenziale e della cronicità delle degenze è sempre più grande e oneroso, prosegue Tosi, “con le rette delle case di riposo che di conseguenza aumentano, pertanto se non si cambia l’impostazione delle riforma alcuni piccoli Comuni rischiano di saltare per aria sul piano economico-finanziario”.

“E’ centrale e urgente il tema delle risorse – dicono Boron e Bozza – possiamo girarci attorno finché vogliamo, ma i Comuni più piccoli non associati ai Comuni capoluogo non riescono a supportare e gestire quanto viene richiesto loro dall’Ulss in termini di costi e personale. Con il nostro emendamento siamo riusciti a contenere la riforma e a salvare il sistema delle convenzioni, che funziona. Così non è per i piccoli Comuni non convenzionati. Dunque è lì che la Regione che deve finanziare e supportare il sistema”.